Il Castello Normanno
Il castello sorge sulla sommità dell'omonimo colle, nella zone più alta e panoramica del territorio cittadino. Edificata in una posizione strategica e di difficile accesso, crocevia tra il Sannio, l'Irpinia e le Puglie, la fortezza domina le valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. Come risulta dai documenti pervenuti fino ai giorni nostri, la sua funzione non è stata tanto quella di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto quella di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, di modo da frenare l'invasione del regno.
La struttura presenta le caratteristiche peculiari dell'architettura aragonese e può essere datata per il profilo costruttivo tra i secoli XI e XII. Di forma pessoché trapezoidale, presenta lati di dimensione diversa e torri disposte ai quattro angoli. Ogni torre è articolata al suo interno con alcuni vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto. Il loro diametro varia da 13 fino a 16 metri. I muri di cortina sono muniti di contrafforti ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud, rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, corrono per circa 72 ed 81 metri.
Assedi, incuria e terremoti ne hanno accentuato il degrado a partire dal XVI secolo, tanto che nell'Ottocento della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni oggi immerse nel verde della villa comunale. "Da i terremoti fu molto rovinato, di modo che al presente (1794) non vi esistono, che quattro ben grandi quasi intieri Baloardi, o siano Torrioni, ed alcune altre fabbriche". Il complesso è stato oggetto di un lungo periodo di restauro.
Le torrette
Nell'area nord-orientale del territorio di Ariano lungo la valle del Cervaro si trovano alcune fortificazioni d'epoca medievale, tre torri di avvistamento poste a presidio del territorio, la Torre delle Ciavole, la Torre Li Pizzi e la Torretta di Camporeale. Le costruzioni sono state utilizzate in epoca successiva come masserie ed oggi, soprattutto le ultime due, si presentano in uno stato precario a causa dell'abbandono. Lo stato di conservazione della Torre delle Ciavole è, invece, relativamente migliore, in quanto è tuttora utilizzata nell'ambito di una masseria.
Siti Archeologici
Nel territorio di Ariano Irpino sono presenti due siti archeologici, entrambi localizzati a nord del centro cittadino a poca distanza l'uno dall'altro; si tratta dell'abitato neolitico della Starza e del centro romano di Aequum Tuticum. Molti dei reperti rinvenuti in queste aree a seguito degli scavi sono esposti nel Museo Archeologico comunale. In entrambi i casi gli scavi, condotti a più riprese nel corso della seconda metà del Novecento, sono attualmente sospesi. I siti non sono visitabili dal pubblico ed attualmente versano in uno stato di abbandono e degrado.
La Starza
Il sito archeologico della Starza si trova su una collina alle spalle dell'area PIP di Camporeale. In questa zona, situata tra il fiume Miscano ed i torrenti Cupido e La Starza, è stato rinvenuto un insediamento preistorico risalente al Neolitico Inferiore (VI millennio a.C.), fra i più antichi abitati neolitici nel Vecchio Continente e sicuramente il più antico della Campania.
Gli scavi, avviati dalla Scuola Britannica di Roma tra il 1957 ed il 1962, poi proseguiti dalla locale Soprintendenza, hanno portato alla luce un'area insediativa, localizzata sotto la cima della collina su una terrazza degradante verso il torrente La Starza. I reperti rinvenuti testimoniano un calo della vitalità del sito nel corso Neolitico medio e quello superiore, anche se questo continua ad essere occupato ininterrottamente durante l'età del bronzo, quando il villaggio conosce una nuova fase di sviluppo che proseguirà fino all'abbandono a ridosso dell'età del ferro (900 a.C.). Ad un'epoca immediatamente precedente l'abbandono, si fa risalire la fortificazione dell'insediamento attraverso l'erezione di una cinta muraria.
Tra i rinvenimenti più importanti si possono citare numerosi reperti in ceramica risalenti soprattutto all'età del Bronzo medio (XVI-XIV secolo a.C.), dapprima non ornati e successivamente incisi ed intagliati. A ciò si aggiunge un quartiere artigianale specializzato nella lavorazione dei metalli.
Il sito si trova nei pressi di una cava di gesso aperta ben prima degli scavi ed ora in disuso. L'attività estrattiva, comunque, ha sicuramente portato alla distruzione di parte dell'area a metà del Novecento, quando ancora nessuno aveva intuito il suo valore archeologico.
Aequum Tuticum
Il sito archeologico di Aequum Tuticum si trova poco lontano da quello della Starza in località S. Eleuterio sulla piana di Camporeale. Scavi compiuti nel corso degli anni novanta hanno rivelato un'occupazione compresa tra il I secolo ed V secolo ed una successiva rioccupazione in età medievale nel corso del XII secolo. Le tracce rinvenute mostrano un abitato sviluppatosi sulla direttrice nord-sud, attraversato dalla via Traiana, dall'Aurelia Aeclanensis, che collegava quest'ultima all'Appia e, successivamente, dalla via Herculea. Proprio a nord dell'area nei pressi del fiume Miscano, è stato individuato un tratto della via Traiana. Due aree sepolcrali, invece, sono venute alla luce a sud e ad ovest del sito.
Gli scavi hanno riportato in superficie strutture murarie e testimonianze di epoca romana come ceramiche, iscrizioni, steli funerarie e monete. Il complesso più antico risulta essere una struttura termale risalente al I secolo. L'ambiente centrale, il frigidarium, presenta un mosaico in tessere bianche e nere. A questo si aggiungono una serie di ambienti disposti a schiera del II secolo, probabilmente locali adibiti a magazzino o a bottega, al di sopra dei quali venne probabilmente eretta una villa nel corso del IV secolo, come testimonia il rinvenimento di un mosaico policromo.
Il sito fu abbandonato alla fine dell'età antica, presumibilmente in concomitanza con le invasioni barbariche. Esistono, tuttavia, tracce di una sua rioccupazione in epoca medievale, quando le vecchie mura romane vennero inglobale in quelle di un edificio di nuovo centro.