Ben ritrovati amici di Città di Ariano. Nuovo argomento da trattare oggi per “Vorrei sapessi che… i consigli dell’esperto”. Lo faremo insieme al dott. Marcantonio Spera, reumatologo e psichiatra. Vi invito a leggere l’articolo. Buona lettura
1) In merito all’incontro recente presso la Sede dell’Ambito A1 Piano sociale tra scuola – Sindaci - Operatori sociali cosa è emerso?
È emersa la necessità di migliorare la rete gestionale per quanto riguarda le criticità, palesi, in merito alla “Presa in Carico” delle persone con disturbo dello spettro autistico con particolare riferimento all’età evolutiva e prima adolescenza. Senza scomodare le Autorità scientifiche e il DSM5, peraltro invocato da qualcuno (ma non era la sede giusta), è stato sottolineato il criterio della ricerca della tempestività degli interventi:
- gruppi di lavoro (GLHO);
- Componenti GLHO, con necessità di integrare meglio INSEGNANTI DI SOSTEGNO, ASSISTENTI SPECIALISTI, NEUROPSICHIATRA, GENITORI, TERAPISTA ABA E SUPERVISORE ABA e/o ALTRE FIGURE PROFESSIONALI; e della “formazione permanente” per le famiglie e i vari operatori professionali, ciascuno per le proprie competenze, in un’ottica di ricercare equità, tempestività ed appropriatezza della diagnosi, della presa in carico e del trattamento continuo, garantendo l’inclusione, come raccomandato dalle linee guida nazionali e regionali. Per questo la Scuola e l’Ambito possono fare tanto, oltre a sollecitare la Regione Campania in chiave politica per il Programma Regionale Integrato e per i Fondi.
2) Lei come si è espresso?
Introducendo e rimarcando i concetti su espressi, ricordando inoltre che un anno fa stavamo organizzando un convegno a Grottaminarda con ASL-Scuola-Ambito-Associazioni, che venne rinviato in seguito al conseguimento del “ Tavolo Tecnico di concertazione” promosso dall’ASL. Le criticità macroscopiche che avevamo individuato erano legate al processo analitico del problema che risultava frammentario, scollegato per contesti e anacronistico rispetto ad altre realtà italiane, e di questo dovevano occuparsene “i piani alti”, mentre della operatività territoriale (formazione, assistenza di base, comunicazione tra servizi sanitari pubblici e privati, aiuto alle famiglie per l’inclusione anche delle stesse e altro…) è il territorio che non deve chiudere gli occhi o voltare la faccia.
3) Cosa auspica per il futuro prossimo?
Che l’Ambito mantenga gli impegni presi in continuità con l’ottimo nuovo corso degli ultimi anni (modernizzazione, aggiornamento professionale continuo, reperimento risorse umane e economiche per le disabilità). Che la Scuola concorra al potenziamento dei GLHO per formulare i PEI (Piani Educativi Individuali) semplici e reali e soprattutto coerenti con il principio del continuum terapeutico. Che la Politica rinforzi la Rete a livello Istituzionale (Comuni, Provincia, Regione, Enti) per migliorare i servizi in maniera sempre più virtuosa e inclusiva.