Ben ritrovati amici! “Vorrei sapessi che…. I consigli dell’esperto” ritorna con un argomento molto vicino alla maggior parte dei genitori: i figli e la scuola. Come possiamo superare alcune difficoltà?
Lo abbiamo chiesto all’esperto di oggi: la dottoressa Irene Scarpellino, psicologa.
L’ingresso a scuola causa non pochi problemi a bambini e genitori, soprattutto all’inizio della scuola dell’infanzia. E’ normale? Come bisogna comportarsi?
“Nella vita di ogni bambino esistono momenti critici e situazioni che provocano ansia e paura. Non sempre queste reazioni sono disfunzionali o patologiche. È normale infatti che un bambino pianga all’ingresso della scuola dell’infanzia, anche per diversi giorni. Questo succede perché il bambino si trova in una situazione del tutto nuova, la mamma o chi per lei lo sta lasciando in un posto sconosciuto, con adulti e bambini che il più delle volte non si conoscono. Questo provoca, come si può immaginare, uno sconvolgimento della routine del bambino, oltre all’allontanamento da un posto sicuro che è la propria casa e la propria famigli. Tutto ciò comporta un normalissimo senso di smarrimento e paura. È importante in questi casi mostrarsi fermi e non titubanti per infondere nel bambino un senso di sicurezza e fargli così capire che non ci sono pericoli. Anche l’inserimento graduale nella nuova scuola può essere utile, come pure farlo familiarizzare con l’istituto, magari portandolo davanti alla scuola nei giorni precedenti l’inizio dell’anno scolastico”.
A volte capita che il bambino non si calmi oppure che rifiuti categoricamente la scuola. Siamo di fronte a disturbi gravi?
“Quando dopo diversi giorni dall’inserimento a scuola la situazione non cambia, o addirittura peggiora, con l’aggiungersi dei cosiddetti sintomi somatici (mal di testa, mal di pancia, vomito), potremmo essere di fronte a fobia scolastica o a un disturbo d’ansia da separazione, tenendo ben presente che i due disturbi si presentano con modalità e tempi differenti. Semplificando molto, possiamo dire che la fobia scolastica si caratterizza come rifiuto categorico ad andare a scuola o a rimanerci per lungo tempo, può presentarsi in ogni momento nel corso della carriera scolastica, con picchi nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria o dalla primaria alla secondaria di primo grado. Inoltre, nel caso della fobia scolastica, il bambino si agita solo rispetto alla scuola e non in altri contesti. L’ansia da separazione invece, si presenta come una difficoltà molto grande nel separarsi dalla madre o altre figure significative per il bambino, in quasi tutti i contesti di vita e non solo a scuola”.
Quando è il caso di rivolgersi a uno specialista?
“Quando queste difficoltà si protraggono nel tempo, nonostante gli sforzi dei genitori, delle maestre e degli adulti significativi per il bambino. Se notiamo che il bambino è profondamente scosso, impaurito o anche aggressivo e irascibile, si lamenta spesso di dolori alla pancia o alla testa e tutto questo ha un’influenza negativa sulle normali attività quotidiane è il caso di prendere contatti con uno specialista. Il primo passo potrebbe essere parlarne con il pediatra e in seguito contattare uno psicologo dell’età evolutiva”.
Consigli davvero molto utili, ne faremo sicuramente tesoro. Grazie alla dottoressa Irene Scarpellino e “Vorrei sapessi che… I consigli dell’esperto” vi da appuntamento a lunedì prossimo.