Vis Ariano Accadia-Grotta, un derby senz’anima

di , Giovedì, 09 Settembre 2021

“A volte mi sento sgarrupato anch’io”, si può riassumere con questa celebre frase del film “Io, speriamo che me la cavo” lo stato d’animo di chi ha vissuto Vis Ariano Accadia- Polisportiva Grotta 1984 di mercoledì 8 settembre. Un giorno ammantato di tristezza per tutta la città del Tricolle, che ha dato l’estremo saluto a Roberto Alborelli. Possono cambiare le denominazioni, i colori delle squadre, i giocatori in campo ma Ariano-Grotta resta sempre Ariano-Grotta. Un po’ come Sanremo resta sempre Sanremo. Il Silvio Renzulli, o meglio solo una parte, ha riaperto i propri cancelli ai tifosi dopo tantissimo tempo. Tra agibilità ridotte e restrizioni anti-Covid è sembrato quasi di assistere ad un allenamento agonistico.

Mister Gerardo del Vecchio, pensando alla prima di campionato contro il Cervinara, ha risparmiato diversi titolari (Santosuosso, Grasso, Bernardo, Capodilupo). In campo tanti giovani, che hanno profuso grande impegno. Non è bastato contro il Grotta dell’ex Ciccio Messina (sostituito in panchina da Melchionna), che è andato a segno una volta per tempo con Cataruozzolo e ha portato a casa la vittoria. Era “solo” Coppa Italia, è “solo” l’inizio di stagione, ma perdere un derby così non fa piacere a nessuno. Men che meno ai pochi intimi del Renzulli. La sensazione è che alla Vis Ariano Accadia manchi più di qualcosa per affrontare come si deve un campionato impegnativo come quello d’Eccellenza. A partire da un degno stadio con annessi e connessi.

Ariano-Grotta è sempre Ariano-Grotta. Vedere un derby senza cori, senza striscioni e senza bandiere è un’esperienza di cui avremmo fatto sinceramente a meno. La cosa peggiore che è stato un derby senza Roberto e senza un minuto di raccoglimento in suo onore. Ora tifi da lassù. Ci manchi già tanto, amico di tutti.