da Luciano Giorgione riceviamo e pubblichiamo:
Gli ispettori ambientali esigono chiarezza sul comportamento turpe del consigliere A. Puopolo e l'assessore M. D'Amato.
Con atto turpe il consigliere Angelo Puopolo e l'assessore all'ambiente Manfredi D'Amato hanno scaricato i tre veri organizzatori del corso "ispettore ausiliario di vigilanza ambientale" il Comandante Angelo Bruno, il Comandante Domenico Giannetta e il Comandante Fulvio Testaverde, i docenti che egregiamente hanno trasferito a noi discenti gli strumenti per l'acquisizione di saperi e competenze per il titolo su menzionato. Il corso della durata di 32 ore fu portato a termine con dedizione e spirito di servizio nel dicembre 2012. Il 25 maggio c.a. fu organizzata la cerimonia per la consegna degli attestati nella sala consiliare del comune alla presenza del sindaco Mainiero del vice Pratola, lo stesso Puopolo e D'Amato. Nell'occasione il senso delle parole proferite dallo stesso D'Amato furono che i tre docenti Bruno, Giannetta e Testaverde assenti alla celebrazione per sopraggiunti impegni di servizio si scusavano con i corsisti, è tutto falso ve lo assicuro carissimi corsisti, la verità è che non sono stati invitati. Vi sembra corretto un comportamento di menzogna tenuto dall'amministrazione, raccogliere i meriti per qualcosa che non gli appartiene? Il sindaco e il resto la vogliono smettere di prendere in giro i cittadini e la città di Ariano? Io a voce alta non mi sento rappresentato da codesto modo fautore di cattiva politica e mi dissocio totalmente. L'amministrazione dovrebbe trasferire il vero senso civico ai cittadini a partire col buon esempio dato proprio da loro politicanti, mentre essa stessa consuma atti incivili, poco trasparenti, in contrapposizione con la democrazia e l'adeguata gestione della cosa pubblica. Siamo governati da un sistema monopolistico che appartiene ad una classe di persone che si attribuiscono speciali privilegi e si rendono scorretti con i cittadini che non li sostengono. Vi invito a non mortificare più Ariano, andate via non ci bastate.
