Quasi senza misura la passione con cui i protagonisti della Via crucis svoltasi Domenica 13 Aprile, in contrada San Liberatore. Le figure e i particolari erano rifiniti minuziosamente, ogni scena era un accorato e smisurato atto di fede. Tra Gesù, gli Apostoli, le Pie donne, e i Soldati, e di sicuro non da meno neppure tutti i figuranti, si respirava un aria di preghiera piuttosto che di semplice rappresentazione. La voce narrante seguiva passo dopo passo i movimenti sulla scena che lasciavano trapelare negli occhi di chi era lì per rivivere la Crocifissione di Cristo quasi un senso di commozione.
Il clima di pace, creava un suggestivo momento di cristianità, dove gli interpreti non erano gli unici a rivivere in un tempo lontano, dove un Profeta e il Figlio di Dio fatto uomo, Gesu’, percorreva gli ultimi giorni della sua vita, prima di ricongiungersi a Dio, e salvare gli uomini dal peccato.
Il visitatore si sentiva quasi un tutt’uno con la rappresentazione, un viandante che per caso sente nominare di Uomo senza eguali, e si ferma a chiedere chi è, cosa fa, cosa gli sta succedendo, riconoscendo Erode e Longino, come persone incontrate qualche giorno prima.
Un viandante che assapora l’amore e la comunione delle persone che circondano Cristo, rivive gli attimi della sofferenza prima della risurrezione pasquale.
Numerose le persone accorse per vedere da vicino quello che soprattutto negli ultimi anni, sta diventando una tradizione per il luogo.
Tutto si è svolto nelle vicinanze del Santuario, conosciuto molto per le famose scampagnate di rito del 15 maggio di San Liberatore.