Un “museo lineare” per la valorizzazione di un territorio vasto che abbraccia 61 Comuni e coinvolge una popolazione di circa 230mila abitanti.
“Il Cammino del Sannio” è il titolo del progetto, che mette insieme aree importanti delle province di Avellino e Benevento, con il quale queste realtà hanno partecipato all’avviso pubblico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo per il sostegno a iniziative di promozione e valorizzazione culturale.
L’area interessata dal progetto, che vede Benevento quale Comune capofila, si estende su una superficie di più di 2.000 chilometri quadrati. Si passa, infatti, dagli ambienti vallivi del Titerno, della Valle Telesina e del Tammaro, a quelli della Valle del Calore, a quelli ancora della Valle dell’Ufita, del Miscano e del Cervaro, fino a toccare gli ambienti montani della dorsale del Matese, in completa contiguità fisico-territoriale.
Hanno aderito i Comuni di Amorosi, Apice, Ariano Irpino, Benevento, Bonito, Buonalbergo, Calvi, Campolattaro, Carife, Casalbore, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Castelpagano, Castelvenere, Ceppaloni, Cerreto Sannita, Colle Sannita, Faicchio, Flumeri, Fontanarosa, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Frigento, Gesualdo, Ginestra degli Schiavoni, Greci, Grottaminarda, Guardia Sanframondi, Luogosano, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, Paduli, Paternopoli, Pesco Sannita, Pietraroja, Pietrelcina, Pontelandolfo, Puglianello, Rocca San Felice, San Giorgio la Molara, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Sant’Angelo all’Esca, Santa Croce del Sannio, Sant'Angelo dei Lombardi, Sant'Arcangelo Trimonte, Sassinoro, Savignano Irpino, Scampitella, Sturno, Taurasi, Telese Terme, Trevico, Vallesaccarda, Villanova del Battista, Zungoli.
La proposta progettuale nasce nell'ambito di un percorso di valorizzazione dei territori del Sannio Beneventano e Avellinese interessati dal passaggio della Via Appia, della Via Traiana, della Via Francigena, della via Sacra Langobardorum, del Regio Tratturo/Via Herculea e di altri itinerari (antichi e moderni, naturali ed antropici), crocevia logistico-strategico tra mari, valli e monti, tra nord e sud.
Lungo il percorso è diffusa la presenza di evidenze architettoniche e archeologiche che costituivano i luoghi sacri e le infrastrutture di sosta lungo i tragitti, con sovrapposizioni di epoca sannitica, romana, longobarda, medievale, pontificia, borbonica.
La presenza dell’elemento acqua, come fiumi, laghi, invasi, al quale si collega l’esistenza di una serie di elementi architettonici legati al suo uso - fontane, pozzi, antichi acquedotti, ponti –, arricchisce notevolmente i caratteri naturalistici e di biodiversità, diventando un ulteriore elemento di innovazione per la valorizzazione del territorio.
Insieme ai tratturi, ai percorsi del pellegrinaggio e alle vie d'acqua, ci sono i tratti ferroviari dismessi che costituiranno il sottosistema delle greenways per mettere in opera il concetto di mobilità sostenibile, nonché una importante risorsa da riqualificare attraverso una conversione funzionale degli spazi.
Intorno a tali elementi, intesi come poli aggregatori di flussi che si generano su rotte transnazionali (i cammini religiosi) e interterritoriali, si struttura, a corollario, una rete di altri elementi attrattivi di matrice storico-culturale, eno-gastronomico ed ambientale. Al centro del progetto, quindi, non si pone il singolo sito ma il Territorio nel suo complesso sistemico.
Il progetto integrato sarà strutturato in interventi cardine, che riguardano la rete di viabilità antica e i principali “nodi” connessi alla rete e interventi complementari su siti e monumenti. Saranno considerati anche elementi progettuali legati a particolari temi: le vie d’acqua, i tratti ferroviari dismessi, le vie dei conventi e dei castelli, le vie del vino e dell’olio e dei prodotti tipici.
La proposta progettuale si concretizza nella strutturazione di un sistema territoriale che, poggiando sulla presenza di beni culturali, risorse naturali e paesaggistiche importanti (attualmente né conservate né valorizzate) sappia creare un nuovo attrattore turistico-culturale che, in ragione dei collegamenti interregionali (i Tratturi) e internazionali (la Via Francigena), assuma una rilevanza nazionale, rivitalizzando i territori delle aree interne e montane coinvolte valorizzandone le risorse enogastronomiche e i saperi tradizionali. Si attiverà, in tal senso, un’offerta distrettuale caratterizzata da più segmenti turistici - outdoor, enogastronomico, culturale – unica in questa area interna dell’Appennino.