Approvato il piano territoriale di coordinamento provinciale. Quali i punti fondamentali da sviluppare? Fabrizio Mangoni, consulente scientifico del piano territoriale provinciale e docente di urbanistica all’università Federico II di Napoli, ha svelato qualche anticipazione. Greenway al posto della linea ferroviaria Avellino- Rocchetta, pianificazione sovracomunale e inversione di tendenza circa lo sviluppo urbanistico lungo i sistemi stradali sembrano essere le direttive fondamentali di un piano che, come riferito da Mangoni, ha a cuore la specificità del territorio irpino e che mira a coniugare l’interesse paesaggistico e agricolo con quello dello sviluppo turistico ed enogastronomico.
Il primo progetto da concretizzare sarà la riconversione della tratta ferroviaria Avellino- Rocchetta in una pista pedonale e ciclabile. “Secondo le nostre stime, un tale progetto potrebbe attirare numerosi turisti e visitatori. La ferrovia purtroppo già è stata chiusa, sono circolate diverse idee per farla tornare in vita in chiave turistica, ma dalle valutazioni effettuate i costi sarebbero molto elevati e dunque non più sostenibili. La riconversione potrebbe catalizzare, invece, l’investimento privato. Eliminando la base ferroviaria, si potrebbe ricavare un percorso turistico ed ecologico, per passeggiare o andare in bicicletta. Lungo la tratta, in coincidenza con le diverse stazioni, potrebbero essere realizzati dei punti per la ricarica elettrica delle biciclette elettriche o solari, bar, ristoranti, alberghi. Insomma, l’idea è di dar vita alla cosiddetta mobilità dolce. Il territorio della provincia di Avellino ha le caratteristiche per sviluppare questa idea”, così Mangoni.
Il consulente scientifico del piano territoriale provinciale ha parlato anche di programmazione sovracomunale. “L’idea è ricostruire un piano dei sistemi di città. Nel caso di Ariano,che è ormai un grosso centro, ad esempio, la riorganizzazione urbana dovrà prendere in considerazione le specificità dei piccoli comuni limitrofi, quali Savignano, Greci, solo per citarne alcuni. I piccoli comuni devono partecipare ai sistemi di città per costruire un’armatura urbana più solida, attraverso la dotazione di servizi e nuove strutture per i giovani. Questa programmazione sovracomunale non comporta una perdita di autonomia da parte dei comuni, si tratta di una pianificazione coordinata per una gestione urbanistica più intelligente, attraverso la pronta condivisione delle scelte”.
Il piano fa riferimento anche ad un’inversione di rotta circa una caratteristica tutta irpina, assai frequente nella zona dell’Arianese, sviluppata soprattutto dopo i terremoti, quella di costruire le abitazioni lungo i sistemi viari. Una caratteristica che a parere dei relatori del piano comporta scarsa socialità. Mangoni sottolinea la necessità di identificare dei centri città con infrastrutture e piste ciclabili e di riqualificare, quindi, i sistemi lineari