Unisannio, nella classifica 2015 del Sole 24 ore guadagna due posizioni

di , Lunedì, 20 Luglio 2015

L’Università del Sannio guadagna due posizioni nella classifica 2015 del Sole 24 Ore sulla qualità degli atenei italiani.

L’ateneo passa dal 43° posto dello scorso anno al 41°, grazie soprattutto al miglioramento dei risultati in indicatori, riferiti alla didattica, come giudizio dei laureandi sui corsi di studio, occupazione, borse di studio e attrattività, ovvero capacità di richiamare studenti da fuori regione. Restano lusinghieri i risultati legati alla ricerca, passando dal 27° al 26° posto su scala nazionale.

L’Università del Sannio, infatti, vanta ottimi giudizi sulla produzione scientifica nella valutazione Anvur e una buona capacità di attrazione di risorse per i progetti di ricerca.

“Si tratta ancora di piccoli risultati – ha commentato il rettore Filippo de Rossi – che rappresentano, però, una cartina al tornasole della strada intrapresa dal nostro ateneo verso un miglioramento generale. Gli sforzi si stanno concentrando soprattutto sulle possibilità per gli studenti di fare esperienze lavorative e avviare i primi contatti con il mondo produttivo. Abbiamo accelerato e incrementato il sistema di distribuzione delle borse di studio, grazie anche ai ripetuti interventi dell’Adisu in sede regionale. E non possono che essere di ulteriore sprone i giudizi positivi dei nostri laureandi sui corsi di studio.

Certo è - ha continuato il prof. de Rossi – che il gap incolmabile con le Università del Nord deriva soprattutto dalle differenze nel contesto socio-economico e nel tessuto imprenditoriale in cui operiamo. Le Università del Nord, infatti, continuano a registrare migliori risultati in termini di tassi occupazionali e attrattività. Se da un lato cresce d’intensità la ‘questione accademica meridionale’, nell’analisi dei singoli indicatori possiamo individuare non solo i punti di debolezza dei singoli atenei ma anche i punti di forza. Nonostante il contesto, infatti, alcune università del Sud mostrano lusinghieri risultati nella capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca e miglioramenti negli indicatori dedicati alla didattica.

Il percorso per arrivare a camminare di pari passo con gli atenei del Nord è lungo ma può essere facilitato solo da politiche complessive in cui ognuno deve fare la propria parte: le università riflettendo e operando sugli aspetti da migliorare e i governi, da quelli regionali a quelli nazionali, puntando su strategie per la ripresa delle aree più disagiate”.



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