da Floriana Mastandrea, candidata Sel al Senato Campania, riceviamo e pubblichiamo:
Dopo la mia presa di posizione contraria alle trivellazioni per le ricerche petrolifere sul territorio irpino, avevo ricevuto l’apprezzamento di Alfonso Faia del Comitato No Petrolio, che mi aveva chiesto però una presa di posizione ufficiale anche del leader del mio partito, Nichi Vendola, a cui ho inoltrato la richiesta.
Giro quanto mi è stato inviato da Sel a proposito della posizione di Nichi Vendola, in concordanza con quella già da me espressa.
Sarò altresì presente al convegno di Taurasi di sabato 16 a confermare la nostra posizione.
Mi attendo che per allora siano chiare sull’argomento anche le posizioni degli altri leader: Monti, Casini, Fini, Bersani, Berlusconi, Maroni.
Non è sufficiente che ci siano i soli candidati irpini ad esprimersi in maniera contraria: addirittura alcuni di essi in Regione Campania appoggiano la giunta Caldoro, quella stessa cioè, che ha autorizzato le trivellazioni, dopo l’avvio dato dal Governo Berlusconi col ministro Scajola e dal Governo Monti, col ministro dell’economia Passera.
Un secco 'no' alle trivellazioni in Irpinia. È netto Nichi Vendola, Presidente di Sinistra Ecologia Libertà.
Siamo da sempre contrari alle trivellazioni petrolifere perché danneggiano l’ambiente e rischiano l’inquinamento delle falde acquifere, senza parlare poi degli effetti sull’agricoltura. Il tutto senza alcun beneficio per la popolazione locale.
L’emergenza climatica e la necessità di assicurare sovranità energetica richiamano il nostro Paese a un ripensamento radicale della strategia energetica nazionale proposta dal governo Monti, continua il leader di Sel, che appare tuttora ancorata ad un modello anacronistico centrato sull’ampliamento delle attività di estrazione di combustibili fossili. La strategia energetica nazionale proposta dal governo cerca in ogni modo di dare un futuro ai combustibili fossili, che un futuro non lo potranno avere. La diffusione delle energie rinnovabili elettriche può trasformare l’Italia in un Paese libero dal ricatto – politico, oltre che economico – derivante da carbone ed energie fossili.
Pensare ancora a trivellare per il petrolio o per il fracking (fatturazione idraulica) e cercare di imporre nuovi siti per centrali a carbone, è l’esatto contrario di quanto un Paese come l’Italia deve fare. Nei nostri territori, come nei nostri mari non vogliamo nuove trivelle per il petrolio e per il gas.
L’unico modo, conclude Vendola, per uscire dalla morsa degli idrocarburi, è mettere in campo un piano di sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Questo è l’impegno del futuro governo di centrosinistra.
Lo rende noto l’ufficio stampa nazionale di Sel.