Trivellazioni: i comitati contro riformulazione progetto Gesualdo 1

di , Venerdì, 14 Novembre 2014

Comunicato Stampa COMITATO NO TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN IRPINIA

Con lo sblocca Italia si è aperta una nuova frontiera per l'annosa questione del petrolio in Irpinia ma anche nel Sannio.

Gli effetti immediati riguardano il possibile passaggio dell'istruttoria del progetto Gesualdo-1, attualmente in esame presso la commissione VIA di Napoli, dalla Regione al Ministero dell'Ambiente nel caso di mancata chiusura degli iter entro la data del 31.3.2015.

Sugli altri progetti riguardanti il Sannio, Case Capozzi in particolare, con l'ok alle valutazioni d'incidenza avuto dalla Regione, si dovrebbe poi passare alla fase di presentazione di un eventuale progetto per l'esplorazione petrolifera vera e propria. L'iter, fortemente alleggerito di burocrazia, comunque prevede una conferenza dei servizi alla quale i soggetti interessati potranno partecipare con la possibilità di esprimere parere negativo.

Le correzioni apportate all'ultimo momento all'art.38, con l'introduzione del comma 1-bis, offrono poi in prospettiva la possibilità di definire una razionale pianificazione delle attività di ricerca prevedendo verifiche di compatibilità sostanziali con la natura e le caratteristiche dei territorio interessati.

Tornando al caso Irpinia, dobbiamo purtroppo registrare un deciso cambiamento della situazione, avvenuta in seguito alla richiesta di riformulazione del progetto Gesualdo-1 imposta dalla Commissione Via.

A seguito delle puntuali osservazioni fatte pervenire in Regione dai comitati, dopo la trasmissione di oltre 30 delibere comunali, con il sostanziale cambiamento della struttura del progetto avvenuto a seguito delle integrazioni imposte dalla Commissione, ai sensi del D.lgs 152/2006 quest'ultima ha richiesto la riapertura dell'iter autorizzativo.
 
Riteniamo questa scelta una VIGLIACCATA peraltro avallata dalla GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA!

Lo scenario che adesso si profila conduce direttamente al trasferimento delle competenze decisionali in mano al Ministero dell'Ambiente con conseguente sgravio di responsabilità, in primis della commissione VIA quindi della Politica Regionale.

Gli elementi di contestazione al progetto son chiari e noti e riguardano non solo gli innegabili impatti ambientali sull'ecosistema irpino ma anche su tutto il tessuto socio economico della provincia. Il Petrolio in questa zona non sarebbe solo una bomba ecologica ma anche un dissesto economico insanabile per la florida economia basata sull'agro alimentare.

Per quanto i commissari abbiamo ritenuto necessario agire in punta di legge rimane forte il dubbio che lo sblocca italia sia stato semplicemente il pretesto per togliersi di mano questa patata bollente.

Cosa ancor più grave è comunque l'assoluta assenza della politica e l'assoluta mancanza di azioni ed iniziative volte a prefigurare formule di salvaguardia ambientale per questo territorio.

Sblocca Italia uguale ALIBI...un alibi per i commissari, un alibi per la politica regionale tutta!!!
L'apertura di questo nuovo scenario non esimerà il Comitato dal formulare nuove e più stringenti osservazioni al progetto, quando questo verrà ripresentato, e non fermerà l'impegno a sollecitare tutti a predisporre azioni ed atti realmente concreti contro l'approvazione di questi progetti.

Si inizia con il sollecitare i sindaci a predisporre con prontezza vincoli ambientali per i loro territori, le Unioni di Comuni e la Provincia a rivedere i piani territoriali e di gestione e a definire piani paesaggistici coerenti con le vocazioni del territorio.

In ultimo, si fa appello appello ai cittadini, che tra qualche mese saranno sommersi dai messaggi elettorali dei candidati al consiglio regionale a ricordare a chiunque si presenterà a chiedere sostegno e consenso che LA REGIONE CAMPANIA sta perpetrando uno scempio verso le aree interne.

Dopo avere concesso l'ok ai vari permessi di ricerca, sono state disattese vergognosamente tutte le istanze provenienti dal territorio riguardanti l'adozione di misure di salvaguardia ambientale volte principalmente alla predisposizione di tutele per l'ampio patrimonio rurale che adesso esprime le forme più floride di sviluppo e crescita economica. di questo territorio.



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