Riforma della geografia giudiziaria. L’OUA ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia per evidenziare i disservizi. Ecco il commento dell’esponente OUA, Marcello Luparella: “L'OUA ha preso atto delle enormi difficoltà che in ogni parte d'Italia sta di fatto paralizzando la Giustizia, ed ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Giustizia per evidenziare nel dettaglio i disservizi. Intanto, in tutto questo, chi sta subendo i danni più ingenti sono i cittadini, che vedono allontanarsi sine die la conclusione di cause che magari, in molti casi sarebbero state definite in pochi mesi. Va infatti evidenziato che le udienze, pur dove si stanno celebrando, sono mere udienze di smistamento, con rinvii minimo ad un anno e mezzo. Ciò significa che ciò che, nei Tribunali soppressi, sarebbe sotto atto oggi, verrà fatto in quelli accorpanti, se tutto va bene, tra un anno e mezzo”. Gli avvocati del Tricolle, capitanati da Marcello Luparella che come delegato OUA da mesi sta lottando contro le storture della riforma della geografia giudiziaria, tracciano un bilancio sulla situazione ‘accorpamento’ a pochi giorni dall’entrata in vigore della riforma che ha cancellato il Tribunale di Ariano. “La situazione è tragica in ogni parte d'Italia ed è ormai evidente che l'epocale treno della Cancellieri non era minimamente pronto a partire. Questi, per esempio, sono i potenti mezzi del Tribunale di Benevento, che per mesi ci hanno presentato come uno dei più virtuosi d'Italia, che sarebbe stato pronto a partire a 360 gradi fin dal 13 settembre. Ebbene, era un bluff. Questa che vedete in foto non è un deposito o un vecchio archivio, è la Cancelleria Esecuzioni Mobiliari della zona (7 stanze in tutto, di cui 4 ancora chiuse) riservata al Tribunale accorpato di Ariano Irpino. Fascicoli correnti, relativi a cause in corso, buttati a terra, in balia di tutti. E sono i soli pochi fascicoli portati nella nuova sede, perchè tutti gli altri, non consultabili, si trovano ancora nel Tribunale accorpato, che non è stato oggetto di proroga nemmeno come archivio e dunque è tuttora occupato abusivamente”. E ancora, gli avvocati lamentano carenza di personale preposto: “In quella stanza non c'è una sedia, una scrivania, uno scaffale, e soprattutto non c'è un cancelliere. Gli avvocati che hanno bisogno di consultare un fascicolo devono servirsi da soli, calati o seduti per terra, e procedere a casaccio, perché ovviamente i fascicoli stessi non sono in ordine. Inutile aggiungere che in quegli incartamenti ci sono documenti importantissimi, che di regola andrebbero custoditi in cassaforte: titoli esecutivi, assegni, cambiali, che ognuno potrebbe far sparire in un attimo, creando danni enormi ai creditori che già da tempo stanno aspettando di veder soddisfatti i propri diritti. E non ci vengano a dire che dobbiamo aver pazienza, e che ci si organizzerà: vorrei pure vedere che pretendessero di lasciarci in eterno in questo stato. Sta di fatto che in 15 giorni non c’è stato alcun progresso( così come in tutta Italia) e che comunque non c'è un solo valido motivo per cui un cancelliere, un avvocato, un giudice, debba essere costretto a lavorare, anche solo per un giorno, in condizioni così incivilì e degradate. Che si diano una mossa, dappertutto, e consentano a tutti di svolgere dignitosamente il proprio lavoro”.