Comunicato Stampa
Nonostante i tanti complimenti ricevuti, il nostro ultimo post sul piano per il commercio ha sollevato anche alcune critiche e richieste di chiarimento. In questo articolo rispondiamo ai dubbi principali che hanno alcuni nostri concittadini sul rilancio del commercio ad Ariano.
Nel vostro ultimo post avete parlato di una “Via delle boutique” nel centro storico. Chi apre queste “boutique”? Come si può pensare di basare il piano per il commercio sull’ipotetica apertura di più “boutique” in Via D’Afflitto? Un ferramenta non andrebbe bene lo stesso?
Non siamo noi a decidere chi aprirà queste “boutique”, ma una cosa è certa: offriremo a chiunque voglia investire in questo progetto tutti gli strumenti a nostra disposizione. L’intento è quello di creare una piacevole passaggiata che va da Piazza Duomo alla Villa Comunale, che possa attirare persone e favorire il commercio anche nelle strade limitrofe. In questo contesto è possibile aprire una ferramenta, ma il commerciante non sprovveduto capirà che Via D’Afflitto non è la strada ideale per quel tipo di attività.
Non dimentichiamo poi la storia commerciale di Ariano e la grande competenza degli operatori del settore. Via D’Afflitto è sempre stata una “strada dello shopping” e, nonostante tutto, lo è ancora oggi. L’idea è assecondare questa vocazione. Non intendiamo imporre nulla, ma solo migliorare l’esistente mediante incentivazioni, favorendo la cooperazione tra i commercianti ed eliminando gli ostacoli materiali e burocratici che ci possono essere.
Nel vostro ultimo post si parla di una Piazza Plebiscito liberata dalle automobili e destinata a zona ristoro con caffè, pizzerie e tavolini in piazza. Volete chiudere al traffico Piazza Plebiscito?
In realtà no. Quello che intendiamo è limitare il traffico veicolare all’attraversamento e alla fermata, senza permettere alle auto di sostare nella piazza. Dei dettagli avremo comunque modo di parlare più diffusamente nel programma che pubblicheremo a breve.
Avete parlato di semplificazione. Cosa volete “semplificare”? Come volete “promuovere il territorio”? Belle parole, senza nulla di concreto.
Per semplificazione intendiamo meno burocrazia. Abbiamo dedicato un capitolo intero del nostro programma a questo tema. Per il momento vi chiediamo di pazientare. Per quel che concerne la promozione del territorio, è chiaro che qualche investimento con soldi veri deve pur essere fatto. Un territorio non si promuove solo con il passaparola.
Come Svolta Popolare vuole migliorare la “viabilità” e “organizzare in maniera più funzionale le aree di sosta e le passeggiate”? Più vigili? Più rotonde? Più semafori? Più marciapiedi?
Anche a questa domanda troverete una risposta dettagliata all’interno del programma che pubblicheremo a breve. Del resto l’articolo che avevamo pubblicato era dedicato al piano per il commercio e non alla viabilità. Possiamo solo anticiparvi che sono previste più rotonde.
Avete parlato di canoni di fitti concordati in cambio di tassazione comunale più favorevole o azzerata per gli affittuari, riduzione o azzeramento dell’imposizione comunale per le nuove attività per un certo numero di anni, abolizione di qualsiasi tassa legata alle nuove iniziative economiche e utilizzo a titolo gratuito, per un periodo definito, del suolo pubblico. Queste promesse sembrano davvero difficili da mantenere e forse è per questo che non vengono indicate le tasse che intendete abbassare.
Come già spiegato in precedenza, l’articolo faceva riferimento al piano per il commercio, mentre le tasse costituiscono un tema specifico. Diciamo solo che, quando parliamo di abbassamento delle tasse, sappiamo bene a cosa ci riferiamo. Abbassare le tasse non è solo possibile, ma è un dovere, perché la tassazione è oramai ad un livello insostenibile e la priorità per qualunque amministrazione deve essere anche il contenimento della stessa.
Nel post avete scritto anche “Svolta Popolare intende utilizzare pienamente gli strumenti del marketing territoriale con campagne integrate per attirare nuove attività e visitatori in Città. Quindi saranno promosse azioni pubblicitarie comuni relative alla “Via delle boutique” e “Via Cardito”, alla “Strada della ceramica e dell’artigianato” e all’Ariano Media Lab.” Se lo fate con i soldi vostri, allora OK.
Oggigiorno il marketing e la comunicazione hanno assunto un’importanza davvero strategica. È impensabile che ad Ariano le imprese, in particolare quelle artigianali, fioriscano senza che il Comune dia un supporto per la promozione dei loro prodotti. Scrivere “Se lo fate con i soldi vostri, allora OK” è pura demagogia. Non sono soldi buttati ma investiti, cosa ben diversa.
Avete parlato di liberalizzazioni nel campo della ristorazione, ma sono proprio queste che stanno uccidendo la nostra economia. Ariano è già piena di bar e ristoranti.
Non è bloccando le nuove attività o limitando lo sviluppo di quelle esistenti che si crea altro reddito e occupazione. L’idea è rendere Ariano un posto accogliente per nuove attività, per il turista e il visitatore, in modo da aumentare la ricchezza circolante. L’apertura di nuove attività in centro, a Cardito o altrove, non deve spaventare. Anzi, occorre vederla come un’ulteriore opportunità di crescita anche per le attività già esistenti, non solo grazie all’indotto delle nuove attività economiche e produttive, ma anche tenendo in considerazione la possibilità di apertura di nuovi punti vendita o attraverso il trasferimento di queste stesse attività in contesti più redditizi. La vera concorrenza oggi non è tra le singole attività, ma tra i territori. Occorre mettere a sistema tutte le risorse di cui dispone un territorio e farle lavorare in maniera sinergica. Siamo in concorrenza con le aree limitrofe e tutti insieme con altre zone produttive più lontane.