Stop del giudice alla banca: tassi oltre soglia

di , Sabato, 31 Maggio 2014

Si era ritrovato nelle mani un decreto ingiuntivo che lo condannava al pagamento di € 147 mila 174,21 euro. Soldi che una Banca di Ariano rivendicava quale saldo di un’asserita posizione debitoria e che l'imprenditore arianese riteneva invece di non dover versare, in quanto gli interessi applicati (di molti punti percentuale superiori a quelli previsti per legge), non erano stati validamente pattuiti.

A mettere la parola fine alla vertenza è stato il Tribunale di Avellino, Giudice Unico Dott. Massimiliano Razzano, che con sentenza n. 711/14 ha accolto l’opposizione a decreto ingiuntivo e ridotto le aspettative creditorie della banca da € 147.174,21 a € 30.032,92.

Praticamente all’imprenditore era stata richiesta la somma di € 117.141,29 non dovuta. Viene così confermato il trend giurisprundenziale in virtù del quale quando gli interessi in misura ultralegale non sono validamente pattuiti per iscritto, in violazione dell’art. 1284 c.c., questi sono dovuti solo nella misura legale.

La mancata pattuizione di un interesse superiore alla soglia individuata, determina in capo al mutuatario il diritto a non corrispondere gli interessi o a vedersi rimborsati gli interessi già pagati. Se il mutuatario ha pagato alla banca mutuante gli interessi, quest’ultima è tenuta alla restituzione. Se, viceversa, il mutuo non è stato ancora estinto, il pagamento delle somme già effettuate a titolo di interessi vanno diversamente imputate a capitale (poiché il mutuatario è tenuto a restituire solo la sorta capitale) tanto in applicazione/rispetto dell’art. 1815 codice civile che recita: "Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi."

Anche in Irpinia, dunque, gli istituti di credito si sono visti recapitare richieste di restituzione di somme corrisposte per interessi “usurai” e/o opposizioni a ingiunzioni di pagamento per tassi non pattuiti.




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