"Troppe denunce contro la Pubblica Amministrazione" . Opinione pubblica divisa sulla decisione del prefetto di Avellino
Avellino - Opinione pubblica reale e virtuale divisa dalla circolare emessa qualche giorno addietro dal prefetto di Avellino, Carlo Sessa, sul divieto di ritiro di patente in particolari casi di guida in stato di ebbrezza. E diviso è anche il personale degli operatori stradali, Polizia, Carabinieri e Polizia Locale o Municipale. La circolare è al vaglio del Ministero dell'Interno e del Dipartimento della Polstrada. "E' giusta e legittima- si difende il prefetto Sessa-. Non è stato certo stravolta legge, non ho mica tali poteri. Siccome negli ultimi tempi c'è stato un suprlus di denunce e rimborsi per ricorsi fatti da Giudici di Pace contro la nostra Amministrazione per casi particolari di ritiro di patenti allora ho ritenuto necessario procedere in questi termini per non oberare oltremodo sulle casse della Pubblica Amministrazione". In effetti, il dispositivo prefettizio diramato alle forze di polizia irpine è chiaro e netto: la patente non va ritirata se in caso di test alcolemico il conducente ha un tasso che oscilla tra lo 0.8 e l'1.5 grammi/litro. Un margine di tolleranza insomma che però ha innescato, inevitabilmente, le polemiche delle associazioni nazionali: dall'Asaps a quella dei familiari delle vittime della strada. Attacchi infuocati rimbalzati subito sui social e sui circuiti nazionali dell'informazione. Quello irpino è il primo caso del genere in Italia.
Ma Sessa respinge ogni accusa, e rimarca la correttezza del suo operato in merito.
Non si rimprovera nulla, e si fa scivolare addosso le polemiche, anche le più feroci, della rete. L'ultima parola adesso spetta al Ministero.