Riceviamo e pubblichiamo la nota di Pasqualino Molinario, Segretario Provinciale della FPCGIL Medici: “La Direttiva n. 7671 del 22 Novembre 2013 del Direttore Generale della ASL Avellino Ing. Sergio Florio impone la dimissione cioè la sospensione delle cure domiciliari di I e II livello meglio conosciute come ADI per i pazienti che hanno sforato i 180 giorni di cure domiciliari . Inoltre invita a seconda dei casi a spostare solo una parte dei numerosi pazienti assistiti dal domicilio alle strutture ospedaliere o Hospice ( ndr Solofra) nei pochi posti letto disponibili pagati dalla Regione con i DRG . L’alternativa è che i pazienti che fino ad ora avevano garantite le cure domiciliari dovranno pagare di tasca propria le prestazioni : il motivo di tutto questo è che e’ stato superato il tetto di spesa previsto per tali attività domiciliari e quindi si corre ai ripari dicendo alle famiglie non posso più assistervi oppure per una parte di voi posso farlo ma ricoverandovi .Immaginate un paziente allettato con esiti di Ictus assistito a domicilio da infermieri , fisioterapisti etc.. circondato dall’affetto dei propri familiari dovrà se selezionato essere mobilizzato e trasferito in una struttura residenziale .“ Si tratta di una partita di giro ma qui non si sta parlando di merce ma di pazienti fragili : e’ una pagina buia per la sanità irpina forse rappresenta la fine del diritto alla salute per i cittadini irpini , diritto sancito dall’art.32 della Costituzione Italiana “ dichiara il segretario provinciale della FPCGIL Medici Dott. Pasqualino Molinario Oltretutto la Asl Avellino tramite i Distretti sanitari assicurava anche i presidi per tali pazienti , in larga parte già acquistati e che ora sospendendo le cure domiciliari non potranno più essere forniti e che quindi scadranno con spreco di danaro pubblico .Questo provvedimento poi è stato preso dalla Direzione Generale senza coinvolgere le Organizzazioni Sindacali Aziendali rappresentative della Medicina Generale , visto che sono proprio i Medici di famiglia a selezionare di concerto con i Distretti i pazienti da ammettere alle cure domiciliari . Non sono stati coinvolti i Sindaci della Conferenza dei Sindaci Asl Avellino e le conferenze dei Sindaci distrettuali .Dal punto di vista poi della programmazione sanitaria gli indirizzi dei PSN ( Piani Sanitari nazionali )e PSR ( Piani Sanitari Regionali ) indicano di deospedalizzare le cure e potenziare le cure territoriali ( assistenza territoriale ) e le linee guida regionali indicavano nella percentuale del 4,1 % , la percentuale di assistenza domiciliare da raggiungere e nella provincia di Avellino si è al di sotto di questa percentuale .Per non parlare poi del riflesso che questa interruzione comporta sul piano lavorativo , con il possibile licenziamento degli operatori delle cooperative che in collaborazione con i distretti assicuravano tali cure .Tutto ciò ,sperando in un dietro front del Management aziendale , testimonia il fallimento delle politiche sanitarie messe in atto dalla Regione Campania ed in particolare il particolare accanimento contro il popolo irpino che ha contribuito al deficit creato in larga parte nella Asl Na/1 , con la restituzione da parte della Direzione Generale dell’Asl Avellino di circa 52 milioni di euro , la chiusura dell’Ospedale di Bisaccia , il depotenziamento di fatto dell’Ospedale di Ariano Irpino e la grave sofferenza nei plessi ospedalieri di Solofra e Sant’Angelo dei Lombardi . Dato ultimo è la ripartizione dei Fondi sanitari per cui un cittadino irpino vale meno di un cittadino napoletano secondo il meccanismo vizioso : visto che mi hai restituito i soldi significa che hai bisogno di meno . Le OO.SS , i Sindaci , le Associazioni , i cittadini Irpini , il Prefetto ora dovranno tutti fare la loro parte per far sì che anche in questo territorio un cittadino che si ammala ha diritto a ricevere le cure più appropriate .