Hanno simbolicamente consegnato al Prefetto le fasce tricolore ed un documento sulle conseguenze che subirà il territorio dopo la soppressione del Tribunale. Ricevuta, stamani, da Umberto Guidato in Prefettura, una delegazione di Sindaci della circoscrizione del Tribunale di Ariano Irpino, guidata dal Sindaco del Tricolle Antonio Mainiero. “Abbiamo manifestato alla massima autorità del nostro territorio, il Prefetto, tutto il nostro disagio e quello dei nostri cittadini per la grossa perdita dal punto di vista sociale, economico ma soprattutto in termini di sicurezza, che significa la soppressione del Tribunale.- Spiega Antonio Mainiero- Insieme agli altri sindaci abbiamo condiviso questa scelta di consegnare nelle sue mani le nostre fasce tricolore, con il rischio che si crei anche un vuoto amministrativo su tutta la zona. Abbiamo esposto al Prefetto le nostre preoccupazioni per le conseguenze relative all'ordine pubblico vista l'esasperazione della gente, considerando che il territorio è stato già fortemente penalizzato da altre gravi vicende quali quella dell'Irisbus e della Sanità con il rischio che la popolazione non si riconosca più nello Stato e possa restituire le schede elettorali quale forma di protesta. Gli abbiamo fatto notare, anche attraverso una cartina specifica allegata al documento sottoscritto da tutti i sindaci, come la soppressione di entrambi i Tribunali minori della provincia di Avellino causerebbe un vuoto di presidio di Giustizia su tutto il territorio delle aree interne; 8600 kmq da Avellino a Foggia e da Campobasso a Potenza di zona strategica, in quanto di collegamento tra diverse realtà criminali, completamente scoperte. Dal canto suo il Prefetto ci ha, ovviamente, ricordato che non dipende dalla sua volontà, ha però inteso bene quella che è la situazione e si è detto pronto a fare i passaggi necessari sia presso il Ministero dell'Interno che presso il Ministero della Giustizia e soprattutto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Nel documento si evidenzia come il provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria che sopprime il Tribunale di Ariano non abbia minimamente tenuto conto delle reiterate richieste di mantenimento basate su criteri oggettivi, della proposta di allargamento della circoscrizione, del fatto che si tratti di un territorio montano e quindi svantaggiato, delle difficoltà nei collegamenti, del vuoto di presidi di Giustizia che si andrebbe a creare su un vastissimo comprensorio lasciandolo nelle mani della criminalità organizzata, insomma, dell'irrazionalità dell’articolazione territoriale che ne seguirebbe e la disparità di trattamento fra situazioni più svantaggiate. Non mancano anche riferimenti alle performance di efficienza del Palazzo di Giustizia arianese, la presenza di una struttura carceraria di massima sicurezza e qualche cenno storico a testimonianza di come sia stato storicamente chiamato- già dal 1739- ad esercitare un controllo preventivo a salvaguardia e tutela della popolazione. Questo il testo integrale del documento consegnato al Prefetto: Ill.mo Sig. Prefetto di Avellino Il Consiglio dei Ministri n. 42 del 9 agosto 2012 ha approvato definitivamente il provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria, riducendo il numero dei tribunali soppressi da 37 a 31. Il Tribunale di Ariano Irpino risulta soppresso nonostante le reiterate ed articolate richieste di mantenimento inoltrate sia alla parte tecnica ministeriale che a quella politica con le quali si è proposto anche l’allargamento della circoscrizione del medesimo Tribunale. Le nostre osservazioni, assolutamente coerenti con quanto specificamente previsto dalla Legge delega si sono basate su criteri oggettivi di carattere orografico, socio-economico, di viabilità sulle tratte brevi e lunghe, e sulle ricadute negative per la sicurezza dell’intero territorio posto a cerniera tra la Puglia ed il napoletano e quindi particolarmente suscettibile di infiltrazioni malavitose. La soppressione di entrambi i Tribunali minori della provincia di Avellino causerebbe un vuoto di presidio di Giustizia su tutto il territorio delle aree interne. Basti considerare che dalla concentrazione dei tribunali collocati sul versante del mar Tirreno fino al tribunale collocato sul versante del mare Adriatico (Foggia) vi sarebbero tutte le zone della dorsale appenninica senza Tribunale. 8600 kmq (da Avellino a Foggia e da Campobasso a Potenza- vedi cartina allegata) di zona strategica perché collegamento tra la realtà criminale della Camorra e quella della Sacra Corona Unita, completamente allo sbando. Per queste ragioni già tre anni addietro è stata presentata una relazione da parte della Procura della DDA sulle infiltrazioni malavitose in Irpinia. Di qui l’irrazionalità dell’articolazione territoriale che ne seguirebbe e la disparità di trattamento fra situazioni più svantaggiate, cui vengono riservate peggiori condizioni di accessibilità in violazione del valore costituzionale della naturalezza del giudice (art. 25 della Costituzione). Un'area svantaggiata anche perchè montana (come decretato ai sensi della Direttiva 75/268/CEE dalla Regione Campania con il Programma Regionale Leader (2000-2006), pubblicato sul BURC del 29/11/2007), e sappiamo bene che la legge tutela le aree montane, considerandole aree depresse, verso le quali debbono essere adottate azioni finalizzate a garantire adeguati servizi per la collettività (art 1 comma 4 punto C legge 97 del 31/1/1994). Il comma 3 dell'art. 3 della legge sulla montagna del 2011 prevede espressamente il "potenziamento e la valorizzazione dei servizi e della presenza della pubblica amministrazione" nei Comuni montani svantaggiati. Vale, inoltre, la pena di evidenziare la raccomandazione contenuta nella relazione del CSM al Parlamento sullo stato della Giustizia del 15 luglio 1996 (richiamata nella Delibera del 13 gennaio 2010 sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie e nel cui solco si muove sia la Relazione del Gruppo di Studio sia lo stesso testo della legge 148/2011) affinché nei territori montani caratterizzati da particolari difficoltà di accesso -come “ad esempio nei tribunali siti nell’arco alpino”- l’ufficio giudiziario sia “conservato comunque… dotandolo di adeguate strutture”. Si tratta di raccomandazione che costituisce corollario delle garanzie dell’art. 24 della Costituzione, potendo la sua violazione comportare, per le popolazioni di quei territori, condizioni di tale difficoltà nell’esercizio di diritti costituzionali (e comunque di tale squilibrio rispetto ad eventuali contraddittori residenti in prossimità della sede giudiziaria), da poter essere considerate equivalenti, nella consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale, alla lesione dei diritti medesimi (ex multis Cost. 342/1999). Un territorio montano che per la sua stessa natura orografica e per l'assenza di infrastrutture interne, tra reti corte e reti lunghe è incapace di farsi nodo sull'asse Napoli-Bari che pure lo attraversa; piccoli comuni che non hanno tra loro una agevole accessibilità e, soprattutto, non hanno una facile accessibilità con la città di Avellino o quella di Benevento. Si percepisce, dunque, con palmare evidenza che in provincia di Avellino non può essere allocato un solo Tribunale; la conformazione territoriale impone la permanenza di almeno un altro presidio giudiziario che non può che essere quello situato nel comune più grande per estensione e per popolazione dopo quello di Avellino ossia Ariano Irpino. Un Tribunale, quello di Ariano Irpino che tra le altre cose vanta performance di efficacia, rientrando nei parametri di efficienza ed economicità la cui soppressione non restituirà un reale risparmio per le casse dello Stato ma comporterà maggior oneri e costi aggiuntivi cui andranno inevitabilmente incontro le comunità. C'è poi l'aspetto del depauperamento del territorio non solo dal punto di vista della sicurezza e della legalità, ma anche dal punto di vista dell'indotto economico e sotto l'aspetto storico-culturale. Ariano Irpino non fu scelta a caso dal Re di Napoli quando nell’Ottobre del 1739 volle che in essa fosse stabilita una delle sedi del neonato Regio Consolato, diramazione, in sede locale, del Tribunale del Supremo Magistrato del Commercio per “agevolare i traffici ma anche per offrire agli altri tribunali un modello di giurisdizione rapida e poco dispendiosa”, come scrisse un noto studioso. Un Tribunale storicamente chiamato ad esercitare un controllo preventivo a salvaguardia e tutela della popolazione tant'è che ad Ariano Irpino è situata anche una moderna struttura carceraria di massima sicurezza, oggi ampliata con un nuovo padiglione nel rispetto di ogni normativa antisismica che a breve potrà ospitare altri 200 detenuti portando a 400 la popolazione carceraria. In ultimo, illustrissimo Signor Prefetto dobbiamo manifestare forte preoccupazione per le conseguenze relative all'ordine pubblico vista l'esasperazione della gente, considerando che il territorio è stato già fortemente penalizzato da altre vicende legate alla chiusura della principale industria – l’Irisbus -, al progressivo depotenziamento delle strutture ospedaliere e così via. La soppressione del Tribunale viene letta quale un accanimento sul territorio oltre ad un'ulteriore vessazione. La popolazione è disposta anche a restituire le schede elettorali quale forma di protesta. Ed anche noi, come sindaci, se dovesse essere confermata la soppressione del Tribunale di Ariano le comunichiamo l'immediata disponibilità a consegnare le fasce tricolore in segno di dissenso rispetto ad una figura dello Stato che non tutela fino in fondo i cittadini e le comunità con la possibilità che si realizzino condizioni di ingovernabilità nei comuni dell'intera circoscrizione. Chiediamo quindi il Suo autorevole intervento presso il Ministro dell'Interno e quello della Giustizia affinché siano tenute nella giusta considerazioni le ragioni del nostro territorio. Il Sindaco di Ariano Irpino Antonio Mainiero Il Sindaco di Bonito Antonio Zullo Il Sindaco di Carife Carmine Di Giorgio Il Sindaco di Casalbore Raffaele Fabiano Il Sindaco di Castel Baronia Carmine Famiglietti Il Sindaco di Flumeri Angelo Lanza Il Sindaco di Greci Bartolo Zoccano Il Sindaco di Grottaminarda Giovanni Ianniciello Il Sindaco di Luogosano Michele Di Napoli Il Sindaco di Melito Irpino Gerardo Sorrentino Il Sindaco di Mirabella Eclano Vincenzo Sirignano Il Sindaco di Montaguto Giuseppe Andreano Il Sindaco di Montecalvo Irpino Carlo Pizzillo Il Sindaco di Paternopoli Felice De Rienzo Il Sindaco di San Nicola Baronia Francesco Colella Il Sindaco di San Sossio Baronia Francesco Saverio Garofalo Il Sindaco di Sant'Angelo All'Esca Nicola Penta Il Sindaco di Savignano Irpino Oreste Ciasullo Il Sindaco di Scampitella Antonio Consalvo Il Sindaco di Trevico Antonio Picari Il Sindaco di Taurasi Antonio Buono Il Sindaco di Vallata Francesco Antonio Zamarra Il Sindaco di Vallesaccarda Francesco Pagliarulo Il Sindaco di Villanova del Battista Franco Roberto Il Sindaco di Zungoli Armando Zevola Il Sindaco di Frigento Luigi Famiglietti Il Sindaco di Gesualdo Carmine Petruzzo Il Sindaco di Sturno Aurelio Cangero