RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
L’art. 954 della Legge di Bilancio entrata in vigore apre nuove prospettive per tutti quei comuni irpini ancora alle prese con l’annoso problema della ricostruzione post sisma 80.
Il sisma dell’Irpinia del 1980 rappresenta una ferita ancora aperta nei nostri territori, sul piano delle svariate ripercussioni sul tessuto sociale, produttivo, urbanistico. Ma queste ripercussioni possono essere fronteggiate adeguatamente grazie alla norma introdotta, che va a sbloccare risorse giacenti assegnate dai decreti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti n. 13333/1 del 30 dicembre 2008 e n. 3724 del 26 marzo 2010, nonché quelli assegnati dalla delibera CIPE n. 45 del 23 marzo 2012. Inoltre, la stessa norma prevede che tutte le risorse ancora disponibili sulle contabilità speciali dei comuni, aperte e risultanti dal conto della Banca d’Italia al 31 dicembre 2018, siano assegnate ai comuni per il completamento degli interventi di ricostruzione.
Riguardo a tal punto, abbiamo potuto verificare, grazie anche all’interlocuzione con la Commissione Bilancio della Camera, che il totale generale delle risorse ripartite ai Comuni della Provincia di Avellino, risultante dalla Contabilità Speciale Raggruppamento Terremoto Enti Locali, aperta ex Legge 219/81, ammontava ad euro 41.159.026,10, a cui si erano aggiunte entrate cumulate per euro 394.492,70; di tali somme sono stati utilizzati fino ad ora soltanto euro 6.537.706,5.
Ebbene, le somme residue che dovranno essere sbloccate per i Comuni della Provincia di Avellino ammontano a più di trentacinque milioni di euro, per la precisione ad euro 35.015.812,27.
Un elemento degno di nota è che tra i Comuni che dovranno beneficiare di nuove consistenti assegnazioni, sulla base della suddetta contabilità speciale, figurano anche piccoli centri. Per rendere un esempio, al Comune di Greci residuano euro 1.384.659,81, a quello di Caposele ben 2.729.386,36 euro, al Comune di San Michele di Serino 1.432.37.66 euro, a quello di Montella 1.047.928,42 euro. Sempre in base a quella contabilità speciale, vi sono cospicue e ben superiori al milione di euro risorse residue anche per centri come Avellino (euro 1.741.742,63), Ariano Irpino (euro 1.363.659,81) e Grottaminarda (euro 1.360.735,35).
L’intervento in Legge di Bilancio non è assistenzialismo, ma serve a ridare ossigeno all’economia locale, favorendo l’edilizia e le attività produttive e commerciali. La norma si prefigge, infatti, non soltanto di portare a compimento tante pratiche ex Legge 219/81 in fase di stallo, come segnalato da molti cittadini, ma anche di favorire, più in generale, la riqualificazione urbana dei luoghi sotto l’aspetto sia infrastrutturale che sociale.
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