Passano i giorni e, nonostante la vittoria della Vis Ariano Accadia nel derby contro il Grotta, resta un senso di amaro sulla città del Tricolle. Com’è ben noto tanti tifosi locali non hanno avuto la possibilità di accedere sugli spalti del “Silvio Renzulli”. Il match di domenica scorsa è stato catalogato come “partita a rischio” e quindi c’è stata l’applicazione di un protocollo molto rigido da parte delle forze dell’ordine. La società Vis Ariano Accadia, attraverso la voce del vice-presidente Vittorio Iacobacci, precisa:”Aspettiamo da tempo che vengano fatti i lavori necessari, affinché il Renzulli possa avere la capienza adeguata per un campionato importante come quello di Eccellenza”. Iacobacci continua:”L’Ufficio Tecnico del Comune di Ariano ci ha promesso che tali lavori verranno eseguiti la prossima estate, a stagione conclusa”.
Ma cosa succederà fino al termine di questo campionato? La Vis Ariano Accadia può fare richiesta di allargamento della capienza (ora è di 150 unità per i tifosi di casa e 50 per gli ospiti), di volta in volta si giochi una partita casalinga. Tale richiesta dovrà essere approvata dal Commissario Prefettizio, visto che le dimissioni dell’ormai ex Sindaco Enrico Franza sono effettive dalla mezzanotte del 28 gennaio. Il vice-presidente Iacobacci sottolinea:”Stiamo lavorando per portare la Vis Ariano Accadia in Serie D. Il presidente De Rosa crede fermamente nel progetto partito la scorsa estate. Abbiamo quindi bisogno di un impianto all’altezza della situazione, soprattutto in caso di salto in avanti di categoria”.
Il “Silvio Renzulli” rappresenta un pezzo di storia, non solo sportiva, arianese. Ma come tutti i monumenti ha bisogno di cure, resasi indispensabili dal passare del tempo. L’augurio di tutti gli sportivi arianesi è che la situazione possa evolversi positivamente nel più breve tempo possibile. Al contempo viene da chiedersi come mai Ariano Irpino sia finito sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine. Il Tricolle non è il Paese dei Balocchi, ma neanche il Bronx. Questo è bene che se lo ricordino tutti. Proprio tutti.