“Sono il signor Wolf, risolvo problemi”, chiunque di noi nei momenti di difficoltà ha sognato che il personaggio di Pulp Fiction si presenti alla nostra porta con la soluzione giusta per le nostre angosce. Nella vita reale è molto difficile che questo accada, ma non per questo bisogna abbattersi davanti alle difficoltà che si presentano. Di problemi lo sport di Ariano ne ha, vari e variegati. La Settimana dello Sport, che si è conclusa domenica scorsa, non è stata una passerella inutile o fumo negli occhi, tutt’altro. E’ stata la dimostrazione che le associazioni sportive arianesi sono vive e hanno una gran voglia di ricominciare ciò che il maledetto Covid ha bruscamente interrotto. Durante la 7 giorni sportiva sul Tricolle si sono intraviste le enormi potenzialità che ha il mondo dello sport della nostra città.
Per poter pensare ad una vera e propria ripartenza c’è bisogno che le tante strutture sportive siano funzionanti e funzionali al 100%. Questa affermazione potrebbe apparire poco ragionevoli, ma sono i tempi in cui viviamo ad essere poco ragionevoli. Immaginiamo che Arena Mennea, Silvio Renzulli e Palazzetto dello Sport viaggiassero a pieni giri, si aprirebbero orizzonti clamorosi per tutta l’economia di Ariano. Idem per i campi di calcio a 5 o per le palestre, un paese delle meraviglie in cui ogni appassionato di sport si sentirebbe come Alice. Come non possiamo contare sul signor Wolf così non possiamo fare affidamento sul Bianconiglio o sul Cappellaio Matto. E allora serve concretezza.
Nessuna ricetta o pozione magica, ma una sola soluzione: fare. Ci sono 4 mondi che devono parlarsi per far decollare una volta per tutte il mondo dello sport di Ariano: amministrazione comunale, ufficio tecnico, associazioni sportive e scuola. Nessun mondo è più importante dell’altro, ma ognuno deve fare la sua parte. Mondi che devono mischiarsi il più possibile, come i colori di una tavolozza. Se questo dialogo non parte, allora il quadro dello sport arianese resterà sempre a tinte fosche. La Settimana dello sport non può e non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza e ripartenza. Bisogna fare squadra, come ci ha abbondantemente insegnato il fantastico 2021 dello sport italiano. E Ariano deve far rima con italiano, oggi più che mai.
Foto: pagina Instagram della Settimana dello sport