La Serie C è ancora ferma in attesa del via libera per riprendere dopo la sosta invernale. Il girone d'andata è finito in archivio, e nel Girone C, in cui milita anche l'Avellino, è stato il Bari a fregiarsi del titolo 'platonico' di "Campione d'Inverno". La formazione biancorossa, insieme agli irpini, al Catanzaro e al Palermo, è considerata da esperti e addetti ai lavori la principale favorita per la promozione diretta in Serie B, tuttavia, il campionato è ancora lunghissimo e tutto può ancora accadere. Ciò che lascia ben sperare le rivali della squadra guidata da Michele Mignani è che Antenucci e compagni non sembrano finora avere la stessa consistenza e costanza di risultati di Reggina e Ternana, le ultime due squadre a vincere il raggruppamento centro-meridionale nel 2019-2020 e 2020-2021 e ad approdare direttamente tra i cadetti.
Spostando la lente d'ingrandimento sull'Avellino, allenato dal veterano Piero Braglia, che al giro di boa della stagione si trova in terza posizione con 35 punti a -9 dal Bari, il dato che spicca più di tutti è sicuramente la grande solidità mostrata a livello difensivo. I Lupi, finora, hanno perso soltanto una partita in 20 turni di campionato (in casa del Monterosi Tuscia) e sono la squadra meno battuta del Girone C. I numeri sono i migliori del girone anche dal punto di vista dei gol subiti: gli irpini guidano la classifica con sole 14 reti incassate, primato condiviso col Monopoli. Sul ritardo di 9 punti dai biancorossi (fermati sul pari 1-1 nello scontro diretto al Partenio-Lombardi) pesano un numero molto alto di pareggi, ben 11, e il minor numero di vittorie (8) rispetto a quelle di Bari (13), Monopoli (11), Turris e Virtus Francavilla (10) e anche del Palermo (9).
Una delle possibili cause del minor numero di vittorie dei biancoverdi rispetto alle concorrenti, è un attacco che finora non ha propriamente impressionato, segnando complessivamente 25 reti, decisamente meno dei 36 gol del Bari, dei 37 della Turris e anche meno del Catanzaro a quota 27 centri. Finora il calciatore che può vantare il maggior bottino in termini di gol segnati è Riccardo Maniero, bomber di categoria, che però ha colpito soltanto 5 volte. Subito dopo c'è Luca Gagliano con 3 reti, un bottino che non potrà migliorare poiché ha fatto ritorno al Cagliari, club proprietario del cartellino. Numeri certamente distanti dai 18 gol del sensazionale Luca Moro del Catania, ma anche dagli 11 centri di Alexis Ferrante del Foggia e dai 10 gol dell'eterno Mirco Antenucci.
Altro tallone d'Achille nel girone d'andata dell'Avellino è stato il rendimento tra le mura amiche: nonostante il calore dei supporter avellinesi, la squadra di Braglia si colloca soltanto al decimo posto in classifica per rendimento interno, avendo conquistato soltanto 18 punti sui 30 a disposizione nelle 10 gare giocate al Partenio-Lombardi in cui sono arrivate 4 vittorie e 6 pareggi con 13 gol fatti e 7 subiti. Anche qui il confronto con il Bari, primo con 26 punti ottenuti in casa, e il Palermo, secondo a quota 24, è abbastanza impietoso per una squadra che punta alla promozione diretta.
Su questi dati e su questi numeri devono lavorare lo staff tecnico e la dirigenza irpina, consapevoli, come la maggior parte di coloro che osservano le statistiche e dati come quelli delle scommesse su match di calcio, che con l'inizio del girone di ritorno è come se partisse un nuovo campionato. Ogni turno giocato da Braglia e dai suoi ragazzi dovrà essere un'occasione per mettere pressione al Bari, altrimenti bisognerà virare sull'obiettivo play-off cercando di arrivare più in alto possibile, pur consapevoli del fatto che la strada per la B attraverso la post-season diventa molto più tortuosa.