Si è recentemente tenuta la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi. Alla buon’ora si potrebbe dire! Le effettive novità scaturite dal botta e risposta coi giornalisti sono facilmente riassumibili e noi di Secret Post proveremo a darvene un resoconto oggi.
Il primo vero argomento all’ordine del giorno è la stretta che Draghi promette sugli operatori sanitari no-vax. Secondo i dati, infatti, i numeri dei vaccini somministrati sono ancora troppo bassi: scarseggiano i volontari!
“Non va bene che gli operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con i malati. La ministra Cartabia sta prendendo provvedimenti a riguardo” ha risposto il Presidente ai microfoni, in conferenza stampa. L’idea della vaccinazione obbligatoria è probabilmente troppo ardita e con evidenti problemi democratici, ma è evidente che il governo di orienterà ad una gestione della problematica relativa ai medici, infermieri e collaboratori sanitari molto precisa. L’interdizione dalle mansioni ordinarie potrebbe esser uno dei modi per “incentivare” la campagna vaccinale. Quel che è certo è il decreto che presto arriverà proprio per chiarire la questione.
Inevitabile, poi, è stato il passaggio durante la conferenza stampa sulle posizioni discordanti che i vari paesi Europei stanno prendendo sui vaccini, come nel caso Astrazeneca. Il tema centrale è il cambio dei criteri dell’export dei vaccini tra gli stati. In buona sostanza se prima, l’unico criterio di blocco per l’esportazione era quello del mancato adempimento della società con la quale si erano presi accordi, ora si sono introdotti anche propozionalità e reciprocità. Come lo stesso Premier ha spiegato la reciprocità terrà conto dell’atteggiamento del paese che riceve il vaccino dall’esterno. Se cioè esso a sua volta intesse rapporti di esportazione di altri vaccini verso l’estero. Dall’altra parte la proporzionalità terrà conto del numero di vaccinati di ogni paese, per concentrare le forze lì dove sarà necessario.
Il vero obbiettivo di Draghi è però la produzione interna dei vaccini, che sarebbe la vera chiave di volta per la soluzione del problema pandemico.
Un ulteriore elemento di novità è lo spiraglio che Draghi ha aperto sul tema scuole. A quanto pare, nonostante la scanzonata proposta dei tamponi settimanali agli studenti, la scuola riaprirà i battenti dopo Pasqua. Si tratta nel concreto degli alunni delle scuole primarie fino al primo anno delle medie, per gli altri si continuerà in DAD. Secondo le stime infatti, pare che la scuola sia un elemento di contagio solo nel caso in cui non si mantengano le altre restrizioni in vigore.
In merito a questo è impossibile evitare di sottolineare la notevole gaffe compiuta dal solito Salvini di turno, che ha gridato alla riapertura totale a Pasqua; a patto poi di sentirsi rispondere freddamente proprio dal Premier che si riaprirà solo quando i dati diranno che è possibile farlo.
Una pennellata veloce in conclusione, parlando di Lega, sarebbe giusto darla anche sulla sua imposizione del condono fiscale all’interno del programma di governo. Senza entrare nel merito, dando per scontati i fiumi d’inchiostro sin qui spesi sull’argomento, basta affermare che il condono è il peggior modo di combattere l’evasione ed educare al senso dello Stato, per scorgerne l’errore etico che è alla base.