La decisione di sospendere AstraZeneca nei vari Stati Europei è stato un fulmine a ciel “sereno” nella già difficile situazione di un piano vaccinale che va a rilento e di una pandemia che sembra non volersi arrestare.
Il 10 marzo viene somministrato il vaccino AstraZeneca ad una donna di 60 anni in Danimarca; poco dopo ha una trombosi e muore. Viene, quindi, deciso di sospendere il lotto del vaccino in via precauzionale, ed ecco diffondersi il panico: una dopo l’altra le varie nazioni europee fanno lo stesso, seguendo un effetto domino inarrestabile.
L’OMS, l’EMA, l’AIFA, la stessa AstraZenaca hanno rimarcato l’assoluta mancanza di dati scientifici che accertassero il collegamento tra la somministrazione del vaccino ed i casi di trombosi. Arriviamo, quindi, al nocciolo del problema e per farlo, ci serviremo di una breve parentesi di statistica, ma non temete, semplificheremo molto la cosa.
Se due eventi sono correlati tra di loro, non c’è alcun dato che mi permetta di affermare che questa correlazione sia causale, ossia che uno sia causa dell’altro (manca il controfattuale).Prendiamo l’esempio di AstraZeneca: la sessantenne si vaccina e dopoha una trombosi, che le causa la morte. I due eventi, la vaccinazione e la morte della povera donna, sembrano essere correlati a livello temporale: uno avviene prima e l’altro dopo. Posso concludere che la donna è morta a causa del vaccino?Assolutamenteno, poiché potrebbero esserci altre variabili in gioco, come uno stile di vita poco sano, una predisposizione genetica alla patologia e via dicendo.
Quindi, per farla breve: se una donna si fa il vaccino e poco dopo muore, posso pensare solamente che sia stata una donna sfortunata e non che il vaccino AstraZeneca sia l’Attila dei tempi moderni.
Inoltre, in quanto esseri umani, sottovalutiamo il denominatore: uno, trenta o cento mortifanno scalpore, ma se rapportati al numero totale di vaccinati, 17 milioni di persone, improvvisamente l’impatto di questi numeri si riduce notevolmente.
Arriviamo all’ultimo punto:tendiamo a sovrastare la probabilità di eventi molto rari. Basta un caso avverso, la morte di una donna,e nella nostra testa si innesca l’assurdo meccanismo per cui il rischio di reazioni negative (molto raro, poiché i vaccini sono stati ampiamente testati) ci sembra elevatissimo, e dimentichiamo il rischio reale dovuto ad un numero altissimo di persone che circolerebbero non vaccinate.
Come dichiarato dal Direttore Generale di AIFA,Il vaccino è stato sospeso per una scelta di tipo di politico: se c’è una nazione europea che sospende, e poi altre due ed altre tre, è più facile assecondarel’ondata di panico generale, cheschierarsi apertamente contro.
Al panico rispondiamo con dati statistici: su 17 mln di persone vaccinate AstraZeneca non si è registrato alcun aumento significativo di patologie, disturbi o casi avversi; i casi di trombosi tra i vaccinati non differiscono significativamente rispetto a quelli tra i non vaccinati; si sta svolgendo un’indagine precauzionale; Ema oggi ha rassicurato sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino, che ricordiamolo: sono tra prodotti più controllati e testati al mondo!
#vaccinatevi ed informatevi!
P.S: per ulteriori approfondimenti ecco i nostri numeri precedenti sui vaccini e sul panico da fake-news.