Il primo Dpcm di Mario Draghi, esposto in conferenza stampa dai ministri Gelmini e Speranza, è in linea con il rigore avuto in passato dal precedente governo. La nuova normativa sarà in vigore dal 6 Marzo e avrà valenza sino al 6 Aprile, fatta salva al questione spostamenti interdetti anche in zona bianca, che sarà tale solo fino al 27 Marzo.
La domanda resta: “che senso ha avuto questa crisi folle in piena pandemia?” soprattutto per chi gridava alla dittatura Conte.
Il nuovo DPCM: in cui la divisione in zone resta valido. Il calcolo in base al quale un territorio sarà di un colore piuttosto che un altro sarà data dal monitoraggio settimanale, in base all’indice di contagio su 100.000 abitanti.
La zona bianca ad esempio scatta solo con un indice di 50 casi su 10000 abitanti e lascia in vigore alcuni obblighi, come ad esempio l’uso della mascherina e del distanziamento, nonché del divieto di assembramento.
Tralasciando la zona bianca però, della quale può godere al momento solo la Sardegna, vediamo cosa cambia per gli altri.
La questione colore in Campania, ad esempio, vede 27 Comuni pronti alla zona rossa e due già in zona arancione scuro, ma facilmente la cosa potrebbe estendersi all’intero territorio regionale.
Le attività commerciali: gli orari di apertura e chiusura, sin dalle zone gialle, restano confinati entro il limite massimo delle 18.00, anche per bar e ristoranti. Ciò che però cambia riguarda il servizio d’asporto che potrà essere svolto fino alle 22.00, a prescindere dal colore della zona, dagli esercizi di bevande al dettaglio (come le enoteche, ma senza degustazione).
Per quanto riguarda i parrucchieri e in generale le attività di servizio alla persona saranno completamente sospese allo scattare della zona rossa. Lo stesso varrà anche per tutte le altre attività commerciali, fatta eccezione per quelle che forniscono beni di prima necessità.
Spostamenti e visite: il coprifuoco dalla zona gialla a salire resta obbligatorio tre le 5.00 e le 22.00. La normativa si fa più severa che a Natale, rispetto alle zone rosse. Chiunque infatti si trovi in una regione o città con tale colore non potrà far visita a parenti e amici, neppure una volta al giorno.
La scuola: è il nodo più problematico. In zona rossa ogni lezione in presenza è sospesa, in ordine alla normativa statale e quindi c’è la certezza della DAD.
La situazione cambia in zona gialla ed arancione, in cui la scelta passa alle regioni che potranno sospendere la didattica in tre specifichi casi:
Lo sport: rimarranno ancora chiuse palestre e piscine, così come proibite gli sporti di contatto o di squadra. Saranno invece consentite corsa, ciclismo e camminata, da svolgersi rigorosamente in singolo, nel rispetto delle distanze di almeno 2 metri e sempre all’aperto.