Il dolore composto, il silenzio e le lacrime di una comunità intera, hanno accompagnato per l'ultima volta il sindaco gentiluomo, Nicola Penta, per tutti semplicemente Nicolino.
Increduli i colleghi del circondario, presenti numerosi, ai funerali, e sconvolti i concittadini che lo avevano rieletto un anno e mezzo fa. Persona mite e colta, professionista scrupoloso e amministratore apprezzato per le sue spiccate doti umane. Il decesso improvviso, e prematuro, di Penta ha scosso quanti hanno avuto di conoscerlo e stimarlo.
Don Ciriaco Vozella, il parroco di Sant'Angelo all'Esca, con cui il primo cittadino si era scontrato e confrontato vivacemente nelle ultime settimane ha proferito parole di profondo cordoglio durante la breve omelia. "Nicolino era un cristiano esemplare, una persona leale- dice il prete-. Aiutava gli ultimi, i bisognosi. Ha aiutato le famiglie rom e adesso anche i profughi".
Tutti hanno pianto durante la celebrazione del rito religioso. Attonita la comunità santangiolese che si era schierata dalla parte del sindaco Penta quando è scoppiato il caso delle campane e degli altoparlanti vietati al parroco mediante apposita ordinanza. Poi era successo il patatrac de 'lo pastiero' negato sempre dal sindaco Penta perché don Ciriaco, vice presidente della Pro Loco, si era appropriato della maxi teglia. Una vicenda che aveva sollevato ancora una volta scalpore, e diviso la comunità del piccolo borgo.
La tragedia della morte improvvisa del sindaco ha rimestato strani presentimenti nella gente più anziana e messo a tacere le polemiche delle settimane passate. Adesso è il tempo della riflessione e soprattutto della riconciliazione per i santangiolesi che si sono stretti attorno alla famiglia di Nicola Penta, il sindaco più sociale che social, più attento ai bisogni concreti della comunità che alle parate esteriori. La folta partecipazione di amministratori e gente comune è stata la testimonianza concreta dell'affetto sincero per il sindaco buono.