Si attendevano risposte alla crisi della sanità irpina e la risposta del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, da Avellino, non si è fatta attendere. Più merito nella scelta dei direttori generali, uscire dal commissariamento in tempi brevi, stop alle liste d’attesa di mesi. Questi sono i principali punti della rivoluzione della sanità che il governatore ha preannunciato dal capoluogo.
Il governatore, noto per la sua schiettezza, non ha tradito le attese e si è rivolto con durezza nell’analizzare la situazione, ma anche manifestando ottimismo e chiarezza di idee. Ammonisce i direttori: “Ognuno risponderà a me del lavoro che fa. Chi sbaglia andrà a casa”. E sulla carenza di personale non ammette alibi: “Realizzate il piano ottimale delle vostre esigenze, chiedete ciò di cui avete bisogno e provvederemo attraverso le graduatorie già aperte”.
De Luca ha poi così proseguito: “Nel 2009 abbiamo ereditato 6 miliardi di euro di debiti e per questo siamo stati commissariati. Riducendo il personale abbiamo riequilibrato il bilancio per 3 anni. Ora l’obiettivo è correre. Migliorare il livello di assistenza entro dicembre”.
Quella che il governatore vuol realizzare, per sua stessa ammissione, è una rivoluzione e per raggiungerla si punterà sulla costruzione di reti per l’emergenza-urgenza, di un centro per diabetici ogni 100 mila abitanti e di nuove modalità di scelta dei direttori generali, fondate sul merito. Proprio su quest’ultimo tema, De Luca conclude: “La politica non c’entra più niente, ora conta il merito. Per questo abbiamo cambiato la legge regionale sulle nomine”. Ecco le risposte e, soprattutto, le proposte. Queste le linee guida.