da Antonia Ruggiero, presidente della Commissione Affari sociali del Consiglio regionale della Campania riceviamo e pubblichiamo:
Sapevo che la dirigenza provinciale del Pdl irpino fosse ormai da tempo in uno stato confusionale; non immaginavo, tuttavia, che il disorientamento fosse tale da portare i pretoriani di Sibilia a prendere fischi per fiaschi, scambiando lo spirito costruttivo delle mie parole con un bieco intento polemico.
Nei giorni scorsi ho espresso l’auspicio che la fase politica aperta dal Presidente Berlusconi rappresenti un’occasione anche per il Popolo delle Libertà irpino. Il senso delle mie parole era tutto qui: con Forza Italia 2.0 le classi dirigenti del Popolo delle Libertà – non solo quella irpina – devono avviare una seria fase di riflessione sulle dinamiche interne, per scongiurare nel futuro risultati elettorali catastrofici come quello ottenuto alle scorse amministrative.
E’ innegabile, infatti, che il partito è vissuto finora grazie al consenso elettorale del Presidente Berlusconi; un consenso, questo, che emerge e si afferma ad ogni tornata elettorale nazionale. Il discorso cambia radicalmente quando il partito si misura, invece, sul piano locale ottenendo risultati quasi sempre più che deludenti.
E’ evidente, dunque, che il ‘ritorno’ alle origini, voluto dal nostro leader, non possa essere ridotto ad un mero cambio di nome, immaginando che basti sostituire un’insegna per ridare slancio, incisività ed efficacia all’iniziativa di partito. Di Cecilia e Cusano, pertanto, non possono ignorare la richiesta di autocritica e di cambiamento che sono insiti nella iniziativa di Silvio Berlusconi. Checché ne dicano i luogotenenti di Sibilia, anche il Popolo delle Libertà irpino è chiamato ad imboccare il sentiero del radicamento sul territorio, della selezione e della formazione della classe dirigente; l’obiettivo è quello di dar vita ad un nuovo movimento, più attento alle realtà locali, evitando che si ripeta il disastro registrato al Comune di Avellino.
Mi spiace che Gino Cusano mi accusi di essere figlia della politica della cooptazione, nonostante abbia raccolto più voti di preferenza di lui. E’ lo stesso Cusano che da qualche mese a questa parte si dà da fare in lungo e in largo affinché opti per un posto in Giunta consentendogli così di essere ‘cooptato’ in Consiglio regionale. Insomma, accusa gli altri di essere cooptati e cerca la cooptazione per sé: incoerente.
Il Popolo delle Libertà irpino non ha bisogno di polemiche sterili ma di cogliere quanto di positivo viene dal suo leader e da chi non si rassegna ad un soggetto politico evanescente, autoreferenziale e non calato nella realtà amministrativa locale. Con questo spirito continuerò ad impegnarmi affinché la nascente Forza Italia 2.0 di Avellino possa rappresentare – al pari delle altre realtà provinciali – una valida, credibile e accattivante alternativa ai malgoverni della sinistra ed una concreta opportunità di riscatto per la nostra gente.