Ricercatore di Biogem propone un metodo per l’analisi etica dell’Intelligenza Artificiale
Il nuovo paradigma interpretativo è stato esposto in un articolo
pubblicato sulla rivista internazionale Artificial Intelligence Review da un
pool di esperti di varia provenienza geografica e disciplinare, coordinati
dal responsabile dell’Unità di Bioetica a Biogem, Michele Farisco. Trattasi,
in particolare, di un approfondimento su alcune questioni concettuali e
tecniche emergenti dall’Intelligenza Artificiale (IA) ispirata al cervello. Tale
approfondimento è alla base del modello per l’analisi etica della stessa IA
proposto da Farisco e co-autori. Un tema di grande impatto ed attualità,
come recentemente attestato dal Parlamento Europeo in un suo
Regolamento.
‘’Nonostante gli innegabili successi ottenuti negli ultimi anni - commenta
Farisco – l’IA è ancora caratterizzata da numerosi limiti, in riferimento ai
diversi ambiti di applicazione e ai vari utilizzi specifici. Tali limiti sono di
natura concettuale (per esempio legati ai modelli teorici che informano il
sistema di IA) ed operativa (riferiti spesso alla capacità di generalizzazione
del sistema)’’. ‘’L’IA ispirata alla biologia, più specificamente al cervello –
precisa lo stesso Farisco - rappresenta un settore di ricerca relativamente
nuovo, che promette di traslare nella tecnologia ulteriori aspetti biologici,
oltre a quelli già tradizionalmente inclusi, rendendo in tal modo possibile
gestire e in prospettiva superare alcune delle attuali limitazioni’’.
‘’In sintesi – sottolinea infine il ricercatore dell’Istituto arianese – abbiamo
categorizzato le questioni etiche emergenti dall’IA in ‘fondamentali’ (o
fondative) e in ‘pratiche’, contribuendo a rivelare potenzialità e rischi
insiti in un settore sempre più centrale per la vita di tutti, puntando a un
approccio scientifico che rifugga da facili semplificazioni sia in senso
ottimistico sia pessimistico’’.
https://link.springer.com/article/10.1007/s10462-024-10769-4