Durante la conferenza stampa tenutasi ieri mattina, Livio Petitto ha deciso di “mettere i puntini sulle i” dopo la sua estromissione dalle fila dei candidati alla regione, da parte dei vertici irpini del PD. Il nome che lo sostituirà è quello di Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore.
L’incontro è avvenuto presso la sede del partito Davvero, con il quale Petitto adesso correrà per le regionali, nonostante la battuta d’arresto. Tale candidatura, per quanto sia evidentemente giunta all’ultimo momento, è stata annunciata con entusiasmo nei giorni scorsi. Le ultime dichiarazioni, però, hanno permesso di approfondire il tema dell’avvenuta spaccatura e di fare il punto su tutta la querelle all’interno dei dem.
Livio Petitto non sembra affatto demoralizzato nel suo percorso politico, nonostante la posizione assunta dai vertici del Partito Democratico irpino. Sin dalle prime battute della conferenza di ieri infatti, si è mostrato ancora legato ai democratici, sottolineando la coerenza ideologica nella sua scesa in campo con la lista civica Davvero, in quanto essa appoggia proprio il partito di De Luca.
Rimanere legato ai democratici pare in ogni caso per Petitto fuori da ogni discussione. L’obbiettivo piuttosto sarebbe per lui quello di lavorare dall’interno, per un rinnovamento della gestione campana del partito. Nella conferenza infatti, sono emersi legami profondi tra il neocandidato e i vertici nazionali del Pd, tra cui lo stesso Zingaretti. Tutto ciò renderebbe il programma di rimodernamento più probabile, almeno sulla carta.
“La nostra sarà dunque, una battaglia di libertà unica! Perché sarà quella definitiva. Dopo l’affermazione alla Provincia, quella alle amministrative di Avellino, questa sarà il colpo di grazia per un vecchio sistema, che ormai non deve più nulla al territorio, perché lo ha depredato”: queste le sue parole sulla questione, che rivendicano il legame profondo anche con Gianluca Festa, ideatore del progetto Davvero. Proprio il sindaco di Avellino, qualche giorno fa, aveva tra l’altro manifestato il suo appoggio e la sua vicinanza al candidato per le regionali.
Livio Petitto ci crede, insomma, e lo fa Davvero, tanto che per lui concorrere alla regione con questa lista civica corrisponderebbe a rispettare e a ritrovare addirittura le basi sulle quali lo stesso Partito Democratico nasceva anni fa. In merito a ciò, infatti, egli ha affermato: “Oggi corro con una lista che parla di sociale, parla si sostenibilità, di diritti, animali e ambiente. Non sono questi i principi su cui si fondava il Pd? Noi saremo un Pd alternativo, saremo la scelta di quelle persone che vogliono credere in un progetto e non in una casta”. Non mancando di senso ironico ha poi aggiunto: “Ringrazio la lista Davvero che mi ha accolto e sono altresì convinto che il seggio scatterà ad Avellino ed io sarò eletto consigliere regionale. A quel punto, da buon animalista (come scritto nel simbolo della lista) tutelerò i personaggi in via di estinzione. Questa è la volta buona per cambiare pagina anche all’interno del Pd”
I toni si sono mostrati distesi di molto, però, soprattutto alla fine della conferenza, quando si sono ascoltate parole meno pungenti: “Faremo una campagna elettorale parlando di idee, senza puntare il dito contro nessuno. Del Partito Democratico ce ne occuperemo dal 23 settembre in poi.”
Le spaccature e la mancanza di dialogo, in conclusione, non sono mai buoni segnali per la politica e lo sono ancor meno per un partito che trova le sue radici nella sinistra democratica. A tal proposito, la conferenza di ieri rivela una necessità di rivalsa da parte del candidato per i Davvero nei confronti dei dem. Per quanto le parole promettano orizzonti differenti, la voglia di riscatto potrebbe nei fatti diventare preponderante nel corso della campagna elettorale. Il boccone amaro c’è stato insomma, ma lo schiaffo, almeno per ora, sembra essere stato rispedito al mittente. Sarà da vedere quanto una lista civica, che appoggia un De Luca (quanto mai in alto nelle statistiche), possa tener testa ad un partito democratico altrettanto attrezzato. Si spera che la battaglia si giochi su punti programmatici ben stilati e su proposte risolutive che rispondano ai problemi strutturali,economici e politici della regione.
Il dado è tratto: staremo a vedere.