Progetto Comenius - Il Dorso di Ariano In Alta Savoia a Cruseilles

di , Lunedì, 31 Dicembre 2012

Ecco la nota di  Francesco Caloia Dirigente Scolastico Liceo “Guido Dorso” di Ariano Irpino:

Prima delle vacanze di Natale con una delegazione di alunni e docenti del Liceo Guido Dorso di Ariano Irpino ci siamo recati a Cruseilles, una cittadina francese dell’Alta Savoia per uno scambio culturale nell’ambito del progetto Comenius Regional Treasure Hunt in Europe (referente prof. Giacobbe Rocco Antonio – tutor prof. Monaco Michele).

Il progetto comunitario prevede uno scambio culturale con reciproche visite tra scuole italiane e quelle di Francia, Repubblica Ceca, Polonia, e per favorire la conoscenza tra le nazioni e l’integrazione è stata ammessa a partecipare al programma anche la Turchia, cosa che ha permesso nella primavera scorsa ad una delegazione della mia scuola di recarsi ad Instabul e confrontarsi con stili di vita culturali e spirituali diversi dal nostro. Io credo molto in questo progetto perché prende in considerazione due livelli di confronto: quello locale e quello europeo. Concerne il passato, il presente ed il futuro delle regioni delle nazioni partecipanti, evidenziando le somiglianze e le differenze oltre che a migliorare le metodologie pedagogiche e la gestione delle scuole. Questi incontri tra cittadini Europei penso che dobbiamo saperli interpretare come motivazione alla ricerca per la crescita culturale ed economica, sono occasioni per una nuova autentica esperienza umana e civile. Il 10 dicembre l'Unione europea ha ritirato uno tra i premi più prestigiosi al mondo, il premio Nobel per la pace.

È universalmente riconosciuto che l’integrazione europea ha rappresentato una straordinaria spinta alla pace e alla democrazia, ha posto fine a secoli di rivalità e sanguinose guerre in Europa gettando le basi per una definitiva e solida riconciliazione fra Francia e Germania. Ma essa ha anche dato origine a una nuova modalità di convivenza fra Paesi basata sulla messa in comune di sovranità e la costituzione di istituzioni che rendono irreversibile i1 processo di unificazione fra gli Stati, attraverso la creazione di legami sempre più stretti fra i popoli europei. Far conoscere alle giovani generazioni i principi fondamentali dell'Unione europea, le sue istituzioni, le sue politiche e i risultati raggiunti, è uno dei principali compiti della scuola. Oggi, più che mai, bisogna dare la possibilità ai giovani europei, che non hanno mai conosciuto la guerre di comprendere il significato di questo importante riconoscimento grazie all’attribuzione all’Europa del premio Nobel per la pace. La Francia paese oggetto di questa visita, come l’Italia, ha Millenni di testimonianze storiche, un singolare stratificarsi di civiltà e di sovrapposizione di monumenti che hanno contribuito a conferire a questa terra una ricchezza unica al mondo. Musei ed istituzioni, memorie di altissimo valore, che siamo chiamati a proteggere e divulgare nell’interesse di tutto il mondo, sono un patrimonio che appartiene a quanti sono sensibili alla cultura, all’arte alla dolcezza del buon vivere. Se poi in ambito comunitario pensiamo a paesi come l'Olanda l'Inghilterra, la stessa Germania, dove regole, sobrietà, senso dello Stato, operosità, buon utilizzo delle risorse pubbliche, sono insite nel sistema politico, ci accorgiamo di quanta più Europa occorra agli italiani. Ma c’è anche bisogno di recuperare le proprie radici il senso di identità; i ragazzi e non solo loro, conoscono poco la loro cultura di appartenenza in un mondo globalizzato che tende ad uniformare a creare solo entità materiali e commerciali senza attenzione all’identità ed alla spiritualità. I giovani hanno bisogno di imparare a cooperare, bisogna aiutarli a vedere la multiculturalità nella propria regione e nel mondo devono conoscere la geografia, il Globo, rimapparlo senza la pretesa di colonizzarlo, questa è la sfida del XXI secolo.

Una scommessa per rimuovere ostacoli politici, economici e religiosi che potrà avvenire solo prendendo in considerazione la cultura: l’architettura, l’arte, la poesia, la musica, lo sport, le tradizioni, la storia, usi e costumi degli altri popoli ed imparare a rispettare ed amare come quelli della propria nazione. Gli studenti hanno bisogno di conoscere il ruolo della propria regione e della propria nazione nell’ambito europeo e superare gli stereotipi e i pregiudizi. Hanno bisogno di migliorare le competenze linguistiche devono munirsi di quelle conoscenze e competenze linguistiche che si riveleranno strategiche nel loro futuro professionale per comunicare e trarre sollecitazione e forza per la vita quotidiana per il superamento di tante avverse condizioni sociali, economiche, politiche, di questo momento storico e dare il proprio contributo nella missione corale dell’Umanità che deve essere sempre tesa verso sempre nuovi traguardi di serenità di progresso scientifico e di concordia sociale. Inoltre il mercato del lavoro, sarà sempre più a dimensione europea e quindi la scuola deve essere capace di corrispondere a queste aspettative” .

In Francia abbiamo avuto un’accoglienza eccezionale, non solo dal Dirigente Scolastico e dal suo staff ma da tutta la comunità scolastica e non solo, infatti ci ha accolto con una magnifica festa anche il primo cittadino di Cruseilles che è a capo di una comunità di comuni che qualche anno fa si è consorziato e superando la logica del campanilismo ha realizzato con le risorse delle comunità distanti anche 10-15 Km una splendido Istituto comprensivo nella cittadina di Cruseilles, una scuola dotata non solo di aule adeguate ma di spazi ampi per i laboratori, due palestre, campi di calcio, campi di calcetto, piste per la corsa, campi da tennis, piscina, spazi verdi, mensa e biblioteca; insomma un vero campus dove al mattino gli studenti arrivano in autobus che si fermano praticamente dentro la scuola, dove vi è un’alta attenzione alla sicurezza dove non esistono più barriere architettoniche, dove la didattica è veramente laboratoriale e riesce a far coniugare sapere e saper fare (un istituto insomma che per la nostra realtà irpina è un sogno al di là da venire).

L’attenzione al mondo della scuola è tanta in quel paese che la stessa Ispettrice all’educazione Nazionale, Madam Martine Besson si è interessata al nostro progetto e ci ha inviato una nota in cui oltre a darci i benvenuto in Alta Savoia si è dimostrata felice di accoglierci … il progetto dice la Besson nella nota, favorisce lo sviluppo e la cooperazione e nel ricordare Iohannes Amos Comenius teologo e pedagogista Ceco, ne sottolinea la modernità del suo messaggio: “tutto deve essere insegnato a tutti senza distinzione di religione, di ricchezza o di sesso. La formazione non deve essere rivolta solo all’educazione del ragazzo a scuola e presso la famiglia ma è un processo che deve durare tutta la vita e che il mondo intero è una scuola. L’educazione è l’unico rimedio alla profonda crisi culturale ed economica che ci attanaglia e si augura che questi scambi permettano a tutti di acquisire nuove conoscenze che permetteranno a suo avviso, di meglio pensare di meglio decidere e soprattutto di meglio vivere insieme”.

Una realtà quella che abbiamo avuto modo di visitare e vivere che potrebbe essere un’esempio da imitare nelle nostre terre morfologicamente simili per una seria razionalizzazione delle rete scolastica su un territorio fatto di tante piccole realtà, un problema che viene affondato proprio in questi giorni dall’Assessore Girolamo Giaquinto a livello Provinciale e che sarebbe opportuno trovasse prima una convergenza di questo tipo a livello di comuni i quali dovrebbero decidere, senza favorire quella o questa dirigenza, dove poter collocare queste nuove istituzioni che non dovranno essere solo una miriade di piccole realtà distribuite sul territorio con un Dirigente Scolastico e la sua segreteria collocata lontano dalle scuole da lui dirette ma che dovranno essere Campus come quello che abbiamo avuto modo di visitare in Alta Savoia, attrezzati con tutte le necessità di una scuola contemporanea, che grazie ad “ambienti educatori” laboratori, aule adeguate, palestre, piscine, biblioteche, favorisca e stimoli l’apprendimento e lo sviluppo di competenze di qualità per preparare adeguatamente al mondo professionale e del lavoro.



Articoli Correlati