Arriva da Villamaina la band più famosa d'Irpinia. Ritmi del passato e contaminazioni moderne sono il segreto del successo dei giovani artisti.
Sono la musica popolare unita a una consapevolezza moderna, la tradizione che ha sposato il rock più melodico, fino a fondersi con esso generando un nuovo, inconfondibile stile. Sono i Molotov d’Irpinia, band di giovani irpini, quasi tutti di Villaimana, il paese da cui anni fa è partito l’ambizioso progetto di dare vita a una musica originale ed esplosiva, che lo stesso nome della band suggerisce.
Sette gli elementi del gruppo che ha fatto ondeggiare folle di fans in tutte le piazze irpine e di oltre provincia: Piero Buccella (voce, tamburello e pedale elettronico), Antonio Modano (voce e armonica), Giovanni Famiglietti (chitarra acustica), Giuseppe Capobianco (basso), Pietro Giusto (batteria), Andrea Saldutti (chitarra elettrica) e Franco Zarrella (tamburello).
Impossibile resistere alla loro energia e al loro ritmo coinvolgente.La loro forza è l’entusiasmo, reso plastico ed evidente dalla loro bella presenza scenica. Così, dopo aver venduto,solo ai concerti, circa 2000mila copie del primo album “Le nuvole del cielo terrone”, i Molotov si ripresentano con un disco nuovo, che mescola l’orecchiabile musica popolare alle suggestioni dei suoni rock.
Presentato a Villamaina durante un concerto evento lo scorso fine giugno, il nuovo album “Se trovo lavoro ti sposo” , con nove brani, nove storie di vita vera, è stato registrato negli studi dell’Officina Record di Potenza, etichetta discografica fondata da Nello Giudice, bassista di Mango.Musicisti di spessore hanno collaborato alla sua realizzazione: Ricky Portera, fondatore degli Stadio, Ernesto Vitolo, tastierista della formazione iniziale di Pino Daniele con James Senese e ora tastierista di Napoli Centrale, e Nello Giudice. Senza dimenticare il musicista avellinese Elio Bascetta, che ha composto l’orchestra di violini per il brano “La Sposa”. Amicizie musicali che si aggiungono a quelle degli scorsi anni: nel 2007 i Molotov hanno aperto, al festival di musica popolare a Senerchia, il concerto di Eugenio Bennato, Taranta power, nel 2008 hanno suonato in occasione della manifestazione sul Formicoso, prima di Vinicio Capossela, nel 2009 prima dei 99 POSSE a Lioni e poi James Senese, Jovine e le collaborazioni al loro primo album de i Rione junno del Gargano. Tempo fa “Suona ancora”, brano del primo disco, è stato trasmesso su Rai 1 nella rubrica del Tg1 “Note”.Per i testi, tutti in italiano, per i temi trattati e per la musica, il nuovo album si connota in modo differente rispetto al primo lavoro: «Veniamo dalla musica popolare e continueremo su quel percorso – ha spiegato Antonio Modano, frontman della band- ma era necessario evolversi. A un certo punto si deve anche rischiare».«Abbiamo messo in musica i temi attuali che affliggono il mondo – ha continuato Antonio – dalla violenza sulle donne, alla storia del barbone per strada, fino al discorso sulla corruzione presente nella straccia “L’instabile” che abbiamo scelto di lanciare su YotuTube, insieme a “La Sposa”, prima dell’uscita dell’album. Il cd si conclude con la canzone dal titolo “Lieto fine”. E’ un messaggio di speranza: un lieto fine è sempre possibile». Tra tutti i temi, ampi e attualissimi, spicca “La Sposa”, il brano che il frontman 25enne definisce «una ballata, una poesia, con un po’ di rock in mezzo». Un omaggio a quella terra, splendida ma ribelle, che spesso si è costretti a «lasciare sola sull’altare» per motivi di lavoro. Quasi tutti studenti, i componenti del gruppo hanno pensato insieme agli arrangiamenti mentre i testi sono di Piero Buccella.
Sulla scia di una moderna ed efficace strategia di comunicazione, l’uscita del concept album era stata anticipata, settimane fa, da un video promo, diretto da Martin Di Lucia, con la straordinaria partecipazione di Luca Abete. Nel corto i Molotov, vestiti da banda bassotti, rapiscono il cartone animato Brian Griffin per farlo assistere agli episodi di vita vera raccontati nel disco. Ma il commissario dei Simpson Winchester li scopre e li sbatte in cella, nel Carcere Borbonico.«Pronti ad essere rapiti?» annunciava il promo.
Diversi i concerti in programma della band. E’ l’estate, targata Molotov d’Irpinia, con un sottofondo diverso, un sound evoluto, di matrice popolare ma ormai più marcatamente rock.
Articolo pubblicato sul numero Agosto/Settembre 2014 del periodico XD Magazine.