Assolti con formula piena da Sergio Pezza, giudice del Tribunale di Benevento. E' finito l'incubo giudiziario del sindaco di Pietradefusi, Giulio Belmonte, e degli assessori Felice Colantuoni, Raffaello De Nisco e Agostino Petrillo, accusati d'abuso d'ufficio. Una vicenda che si trascinava già da qualche anno, dalla prima consiliatura Belmonte, scaturita da una denuncia presentata a suo tempo alla Procura della Repubblica del capoluogo sannita dal consigliere d'opposizione, Carmine Manganiello, per presunti abusi sui lavori appaltati alla Torre Aragonese, alla piazza e al borgo medioevale e finita soltanto oggi con la piena assoluzione dei quattro imputati. Violazioni, presunte appunto, finite nel mirino della magistratura sannita competente per territorio che hanno portato alla nomina di quattro consulenti tecnici il cui lavoro è stato smontato e smentito dalla estraneità ai fatti accusatori dei quattro amministratori consiliari di Pietradefusi difesi dagli avvocati Pasquale Salvo, Vincenzo Todesca, Antonio Troisi e Paolo Piccialli. “E' finito davvero un incubo- ha esclamato il primo cittadino del borgo del medio Calore, Giulio Belmonte-. Ho subìto un danno d'immagine notevole in seguito a una campagna stampa diffamatoria che si era quasi accanita contro la mia persona. Sono stato sempre sereno perché estraneo ai fatti contestati. Ho operato solo nell'interesse della comunità. Il mio scopo era quello di dotare Pietradefusi di un'opera architettonica importante che avrebbe attirato in paese visitatori”. Invece si era attirato solo una bella grana giudiziaria innescata anche dal livore post elettorale. Un classico nelle piccole realtà dopo le consultazioni per il rinnovo amministrativo. Mai però si era arrivati a tanto nel borgo sorto attorno alla Torre Aragonese, oggetto di un accurato restauro grazie all'intraprendenza del sindaco Belmonte che in questi anni si è molto adoperato per il rilancio e la promozione del patrimonio storico-artistico e architettonico di epoca medievale.