Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...addio maestro

di , Martedì, 18 Maggio 2021

E’ morto Franco Battiato, il grande cantautore che seppe spaziare dal pop alla sperimentazione riservatosi uno degli spazi più importanti nella storia della musica italiana degli ultimi cinquant’anni. Malato da tempo, l’artista è scomparso nella sua casa di Milo, dove si era ritirato dal 2019. Pochi mesi fa era stato ripubblicato "La voce del padrone", uno dei suoi album capolavoro, che il prossimo mese di settembre celebrerà i quarant'anni dalla pubblicazione.

 Le esequie, ha fatto sapere la famiglia, si terranno in forma privata.

L’ultimo concerto tenuto dall’artista risale al 17 settembre 2017, presso il Teatro Romano di Catania: le ultime quattro date del tour che avrebbero seguito lo show nella sua città vennero annullate per motivi di salute. Poco prima dell’ufficializzazione del ritiro definitivo, nell’agosto del 2019, venne pubblicato il suo ultimo album, “Torneremo ancora”, composto da versioni orchestrali di brani di repertorio, da registrazioni dal vivo e dalla title track inedita.
Nato il 23 marzo 1945 a Riposto (precedentemente Jonia), in provincia di Catania, Battiato si sposta a Milano nella prima metà degli anni Sessanta per tentare la carriera da professionista nel mondo della musica. Dopo i primi lavori con Giorgio Gaber e Ombretta Colli, debutta da solista per la Bla-Bla di Pino Massara con gli album “Fetus” e “Pollution”, prima di venire folgorato dai grandi della musica contemporanea come
John Cage e Karlheinz Stockhausen (quest’ultimo al quale sarà legato da un rapporto di amicizia). Musicista ancora intuitivo e poco tecnico, Battiato compie le sue prime ascensioni sonore con album più sostanziosi come “Sulle corde di Aries” (1973), “Clic” (1974) e “Mademoiselle le gladiateur” (1975).
La sua fase di ricerca e di sperimentazione più “arrabbiata” risale alla seconda metà degli anni Settanta, con arditi dischi per la Ricordi. Nel frattempo, comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino. E rinasce, contemporaneamente, la passione per la canzone colta, ironica, ricca di memorie adolescenziali e di voli mistico-propiziatori. Continua anche la sua iniziazione spirituale, sempre più attratta dalle dottrine orientali. Ma non solo. Album come “L’era del cinghiale bianco” (1979), “Patriots” (1980), “La voce del padrone” (1981) e “L’arca di Noé” (1982) lo proiettano verso un successo da rockstar, con vendite importanti. Inizia anche a fare l'editore di libri esoterici, con la sua piccola casa editrice, l'Ottava. Con la sua prima opera lirica, “Genesi”, nel 1987 inaugura una doppia carriera di compositore serio, usando linguaggi più “alti”. “Gilgamesh”, del 1992, è la sua seconda e più matura opera lirica. Altri album importanti per la Emi, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dell'ultimo decennio, sono “Fisiognomica” (1988), “Giubbe rosse” (1989), “Come un cammello in una grondaia” (1991) e “Caffé de la Paix” (1993).
Nel 1995 Battiato inaugura un'intensa collaborazione e un proficuo scambio culturale col filosofo Manlio Sgalambro, che scrive il libretto dell'opera teatrale “ll cavaliere dell’intelletto”, dedicata a Federico II. I due realizzano insieme anche un primo album di canzoni, “L’ombrello e la macchina da cucire” (1995).
Nel 1996 Franco Battiato cambia casa discografica. Al suono di chitarre oniriche esce il primo capitolo della “nuova era”: “L’imboscata”, uscito il 22 ottobre 1996 in tutt'Italia. Segue, nel 1998, un album ancora più incisivo e dissonante del precedente, “Gommalacca”, anche se Battiato recupera la forma classica nel successivo album di cover, intitolato “Fleur(s)” e pubblicato nell'autunno del 1999.
Dopo una collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, culminata nella pubblicazione del disco “Campi magnetici” (2000) –prima prova del nuovo contratto con la Sony – Battiato torna al pop nel 2001 con “Ferro battuto”, in cui spicca la partecipazione di Jim Kerr dei Simple Minds e la cover di “Hey Joe”.
Nel 2002 Battiato pubblica “Fleurs 3”, ideale seguito del disco del 1999, e chiusura di un trittico di cui manca volutamente la seconda puntata. Nel disco, sono compresi un inedito ("Come un sigillo", cantato insieme ad Alice) e reintepretazioni di brani di Lauzi, Conte, Ferré, Paoli e Adamo. La canzone di quest'ultimo, "Perduto amore" è anche quasi omonima al film che vede Battiato al debutto come regista, "Perduto amor", e al cui progetto è legata la lavorazione di “FLEURS3”. Battiato continua l’attività come regista nel 2005 con “Musikanten”, presentato (tra i fischi) al Festival di Venezia.

Il suo ultimo disco di inediti è “Dieci stratagemmi” (2004) incorniciato tra due dischi dal vivo, “Last summer dance” e “Un soffio al cuore di natura elettrica”, rispettivamente del 2003 e 2005. Nel 2007 Battiato torna alla Universal pubblicando “Il vuoto”, disco che include le giovani band MAB e FSC (questi ultimi in gara a Sanremo tra i giovani). Nel 2008 arriva “Fleurs 2”, terzo disco di cover dopo “Fleurs” e “Fleurs 3”.
Nel 2010 realizza l’album “Confusione”, in cui remixa dieci canzoni dei PGR. Nel 2011 accompagna il concittadino Luca Madonia sul palco del Festival di Sanremo, duettando con lui su "L'alieno".
Nel 2012 arriva “Apriti Sesamo”, mentre nel 2013 è la volta della collaborazione con Antony & The Johnson, da cui esce un disco dal vivo che riprende il concerto fatto assieme l'estate precedente e che s’intitola “Del suo veloce volo”.
Nel settembre 2014 esce “Joe Patti’s Experimental Group”, nuovo album di studio realizzato insieme a Pino "Pinaxa" Pischetola: il disco - che presentato dal vivo per mezzo di una stringa di date nel corso dell'estate - include sia brani inediti che episodi già inclusi nel repertorio del maestro siciliano, tutti elaborati in chiave elettronica e sperimentale. Segue, nel 2015, “Anthology - Le nostre anime”, raccolta che comprende tra le altre cose una nuova versione in inglese e con Mika di "Centro di gravità permanente". Nel il 2016 va un tour con l'amica e sodale Alice, da cui a fine anno viene tratto l'album dal vivo “Live in Roma”, che anticipa di tre anni la sua ultima prova in studio, la già ricordata “Torneremo ancora”.