La domanda che oggi Secret Post vuole porre è: Che cosa vuol dire Pasqua oggi?
A chi ama festeggiare per amore dello sballo, ovviamente la domanda sembrerà superflua: Pasqua è un’occasione in più per distrarsi. Costoro saranno quelli che, con tutta probabilità, sono maggiormente rammaricati di aver perso piuttosto la pasquetta alcolica.
D’altro canto però, in tutta sincerità, l’idea di uno sdolcinato articolo che parli di rinascita in senso generale, parlando di una speranza da rinnovarsi, non alletta affatto. Nel pieno di una pandemia, con un giustificato e diffuso cinismo, sarebbe infatti un torto parlarne così.
Tutti, su per giù, tra ore di catechismo e messa obbligata, sappiamo cosa voglia dire questo giorno. Una festa, anzi una “notte” che, nelle sue origini giudaico-cristiane, parla di due rispettivi eventi che si potrebbero dire “incredibili”.
Da un lato c’è un intero popolo, quello ebraico, che in questa notte rivive la libertà dagli egiziani, ottenuta attraversando a piedi un mare; dall’altro una comunità che ricorda e crede al fatto che un uomo, chiamato Gesù, sarebbe tornato vivo dalla tomba, anzi che in più quest’ uomo era Dio stesso.
Ora se queste due sono, in estrema sintesi, le versioni originali di questo giorno festoso, sorge spontaneo chiedersi chi lo viva in questi termini.
C’è chi sarebbe più portato a credere che ciò che resta di questo credo sia racchiuso in dolci della tradizione, dall’uovo alla colomba e dal casatiello alla pastiera; o in una sterile narrazione che invita l’uomo a cambiare ed evolversi, senza chiarire precisamente in quale direzione.
Forse però, soffiando sulla polvere della storia, qualcosa di particolare ne potrebbe uscire fuori. Siamo abituati a pensare alla Pasqua come l’emblema della novità e della rinascita nell’amore. In fondo la parola chiave sarebbe: risurrezione. Probabilmente in una società governata dal capitalismo globalizzato di oggi, un tale concetto è già stato ampiamente sostituito dall’ innovazione scientifica, da un lato e dalla libertà come valore assoluto dell’etica, dall’altro. Se così fosse festeggiare Pasqua vorrebbe dire: aspettare i vaccini e lottare per la giustizia!
Ritornando all’origine della parola Pasqua, però, è interessante scoprirne il vero significato. L’etimologia del termine dal greco: pascha, a sua volta dall'aramaico pasah, vuol dire propriamente “passare oltre”.
Questo potrebbe essere un senso trasversale a quelli finora elencati. La Pasqua appare in questo modo come un cammino, come un mettersi in movimento, ma soprattutto come un’esperienza.
Cosa vuol dire quindi passare oltre oggi?Dobbiamo andare oltre la pandemia? Avrebbero ragione coloro che si rammaricano di non potersi distrarre lunedì.
In un momento di “notte” come questo l’obbiettivo della Pasqua più che dare una vuota speranza di uscirne, non invita piuttosto ad imparare a passarci attraverso? Pasqua potrebbe essere allora una sollecitazione ad entrare in questo tempo tanto duro per passare oltre, oltre se stessi, passare oltre i propri interessi, perché quando si è alle strette si fanno più pressanti.
In conclusione, nella speranza di aver fornito spunti di riflessione, Secret post e Città di Ariano augurano una buona Pasqua a tutti!