Ancora un gran successo per il giovane Nicola Lepore che, dopo aver debuttato in “Blu 38”, arriva su Netflix, con un piccolo ruolo nella serie “la vita bugiarda degli adulti” di Edoardo De Angelis, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante.

Un primo traguardo raggiunto con costanza, determinazione e impegno, valori che Nicola non ha mai abbandonato e che gli hanno permesso di perseguire con assiduità la sua passione per il cinema, con una gran dose di umiltà che lo ha sempre accompagnato, sia nella vita privata che professionale.

“Quella per il cinema è una passione innata” dice Nicola, nel raccontare la scoperta, sin dalla più tenera età, di un amore spontaneo per la recitazione, quando, ben felice di partecipare alle recite scolastiche, iniziava già a conoscere e a sperimentare questa sua indole naturale.

Una passione, la sua, che ha continuato a inseguire nel corso degli anni, in un equilibrio perfetto con la vita di tutti i giorni, fatta anche di studio, di lavoro e di responsabilità quotidiane che rivelano, insieme a una sua spiccata maturità, anche un’ impeccabile educazione.

Nicola infatti, oltre a studiare cinema e recitazione presso la “Nartè Academy”, si dedica con interesse e piacere anche ad altro: lavora, canta, suona il pianoforte e pratica karate.

Accompagnato e supportato dalla sua famiglia, il giovane talento arianese continua a credere e a dedicarsi al cinema con fermezza, ispirato dai suoi idoli, tra i quali figurano Al Pacino, Christian Bale, Robert De Niro e Walter Lippa, il suo actor coach, nonché attore della serie ‘Gomorra’.

Molteplici sono state le sue esperienze in questo mondo, tanto complesso quanto affascinante, del cinema e della moda. Inizia a muovere i primi passi proprio come fotomodello, partecipando a concorsi internazionali importanti, tra cui, nel 2017, al “the best model of Europe categoria teens” in Spagna, dove ne conquisterà il titolo.

E poi impegno, curiosità e studio (presso la Scuola di Cinema di Napoli) fino ad arrivare al suo ultimo grande successo: un ruolo all’interno della miniserie “la vita bugiarda degli adulti’, in cui ha finalmente l’opportunità di interfacciarsi a un pubblico internazionale.

‘Mi sentivo baciato dalla telecamera’ racconta Nicola, svelando le emozioni provate durante le riprese nonché le sue peculiarità nel fare cinema, tra cui la capacità di creare un connubio perfetto all’interno del cast, mantenendo sempre alti, tra i colleghi, i livelli di umiltà e disciplina insiti nella sua persona.

Perché fare cinema significa anche confrontarsi con realtà e personalità diverse e alla fine, vince solo chi continua, come il giovane Nicola sta ben facendo, a perseguire i propri sogni, conservando, intatti, i propri valori.