Apprendiamo dalla stampa che i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Salerno hanno effettuato nella giornata di ieri un sopralluogo presso i locali dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino.
Un blitz avvenuto a seguito di una mia richiesta di intervento, indirizzata ai Carabinieri NAS a fine ottobre.
Richiesta nella quale, dopo l’insorgenza di un focolaio di contagio all’interno del nosocomio arianese, chiedevo, in primo luogo, di verificare la puntuale e frequente effettuazione di test e tamponi a pazienti e personale sanitario della struttura, nonché di verificare la puntuale sanificazione degli ambienti.
I militari dei NAS, attraverso l’ispezione, hanno riscontrato irregolarità e carenze non soltanto nell’organizzazione dei percorsi e nella segnaletica di orientamento, ma anche all’interno di alcuni ambienti risultati non a norma. Inoltre, hanno disposto prescrizioni da attuare immediatamente per ovviare alle predette carenze e scongiurare inadempienze più gravi.
Altra vicenda assolutamente da chiarire ed approfondire, per il bene dell’Ospedale Frangipane e di tutta la cittadinanza, è quella che riguarda le dimissioni di un medico e di tre infermieri della Protezione Civile operanti all’interno della struttura. Ci chiediamo, quindi, se sia vero quanto dichiarato dalla stampa, cioè che tali dimissioni potrebbero essere conseguenza di un rifiuto di lavorare in ambienti carenti e non a norma. Se ciò si rivelasse vero, sarebbe molto grave per una struttura che appena quattro giorni fa, e con mesi di ritardo, ha inaugurato la propria Area Covid.
Occorre fare piena luce su tutti gli aspetti legati alla gestione ospedaliera nel corso di questa emergenza e mantenere alta l’attenzione sul tema della difesa del nosocomio Frangipane.
Insistiamo sulla linea della netta separazione dell’Area Covid (da ospitare nella vecchia ala dell’ospedale arianese) rispetto ai locali destinati a tutti gli altri reparti da preservare o ripristinare il prima possibile. Allo stesso modo spingiamo affinché vengano contrattualizzati altri medici ed infermieri e vengano seriamente considerate altre strutture non utilizzate sul territorio, come il Centro Fieristico di località Casone, per alleggerire il lavoro degli ospedali.
Prendere posizioni nette sull’ospedale di Ariano non è speculazione, ma significaschierarsi per la difesa di basilari diritti civili, sociali e costituzionali sul nostro territorio.