Quando scompare un maestro, si perde un pezzo di vita. E così è stato per me il direttore Gianni Raviele, uomo di immensa e raffinata cultura arrivato ai vertici della Rai e poi direttore editoriale di Canale 58. Raviele ha mostrato sempre garbo e rispetto per i suoi redattori valorizzando al massimo le peculiarità di ognuno. Mi ha insegnato, per me che sono nato giornalisticamente nella carta stampata, il valore e la potenza mediatica della televisione, il giusto connubio tra testo e immagini, e le modalità di conduzione del tg. Il suo giornalismo ha fatto la storia di Canale 58 perché ha saputo radicare la televisione sul territorio aprendosi nel contempo a tutte le istituzioni locali, provinciali e regionali che rappresentano democraticamente i cittadini. Il nome di Gianni Raviele era garanzia di qualità e serietà professionale che portavo in ogni luogo e contesto. Raviele è stato un mio interlocutore non solo di giornalismo, ma anche di letteratura, di musica classica e di politica lasciandomi ogni giorno perle di riflessione e di saggezza. Insomma la mia formazione è impregnata anche del suo valore e della sua professionalità da cui ho cercato di rubare sempre quello che potevo. Caro direttore Raviele, ti sarò sempre grato di tutto: semplicemente grazie. Condoglianze alla famiglia. Sit tibi terra levis Marco La Caritá