E' guerra agli ungulati che devastano i raccolti
Montemiletto. Scorrazzano soprattutto di notte a pochi metri dalle masserie e dal centro abitato. Devastano campi e raccolti, e a volte sgozzano anche gli animali da cortile e da compagnia.
I cinghiali sono diventati un incubo per gli agricoltori di Montemiletto e una vera e propria emergenza sul territorio tanto che l'amministrazione comunale ha pensato di adottare un provvedimento drastico: l'abbattimento selettivo e programmato degli ungulati. E se ne discuterà durante il prossimo civico consesso convocato il 3 settembre. “Anche se a malincuore- spiega il sindaco Agostino Frongillo- stiamo decidendo seriamente con i colleghi della maggioranza di ricorrere a questa procedura in accordo con la Regione e la Provincia. Lo scopo è contenere un fenomeno che sta assumendo contorni davvero preoccupanti per la nostra comunità. L'abbattimento è solo un'estrema ratio e sarà gestito da organi sovracomunali competenti”. I cinghiali, si sa, sono prolifici: si ripopolano velocemente e popolano soprattutto le aree boschive e a ridosso dei corsi d'acqua. Negli ultimi giorni hanno razziato ettari ed ettari di appezzamenti e colture nelle campagne di Montemiletto.
Negli uffici municipali sono arrivate decine e decine di segnalazioni di imprenditori agricoli e semplici cittadini allarmati per la presenza sempre più insistente dei cinghiali nei paraggi.
Quando passano lasciano il segno, inconfondibile. Spianano i terreni, falciano mais e ortaggi, e si aggirano sempre più spesso a poca distanza dai centri abitati. Un motivo in più per temerli
Guai a trovarsi sulla loro traiettoria. Qualche agricoltore della zona ha pure ammesso di avere esploso in aria colpi di fucile per allontanarli. Per evitare conseguenze peggiori l'amministrazione locale ha pensato di correre ai ripari proponendo all'ordine del giorno del consiglio l'abbattimento programmato. In sostanza si tratta di formare dei cacciatori speciali che avranno deroghe dalla Regione nell’ambito di un piano di abbattimento controllato che consentirà battute di caccia in “braccata” (nei soli mesi di gennaio ed eventualmente febbraio) o della cosiddetta “girata” (negli altri periodi dell’anno).
La sperimentazione è operativa già in provincia di Salerno. “Le norme esistono e vanno applicate per scongiurare una proliferazione ormai divenuta eccessiva della specie- ha aggiunto sempre Frongillo-.
Quello degli ungulati è un problema molto grave, avvertito particolarmente in alcune aree irpine, dove i cinghiali causano ingenti danni alle colture agricole”. Solo quest'anno alla Coldiretti sono pervenute richieste di risarcimento per le devastazioni prodotte ai raccolti dai branchi di cinghiali superiori a un milione di euro, E in effetti questo genere di iniziative trova il parere favorevole degli enti che operano nella filiera agricola e che da tempo cercano di contrastare il fenomeno mediante campagne mirate.