Montecalvo Irpino (AV), 22 luglio 2015 – Si terrà venerdì 24 luglio un “open day” destinato alla stampa per raccontare il progetto “Salviamo il Trappeto” durante un campo di lavoro di Ibo Italia. Faremo un viaggio all'interno del campo di lavoro con interviste, in inglese o con interprete messo a disposizione dall'organizzazione, ai ragazzi mentre operano. Storie di giovani ragazzi europei che dedicano parte del loro tempo la volontariato internazionale. Lunedì 20 luglio, infatti, è partito il primo campo internazionale per il “Trappeto”: otto giovani studenti universitari, tre ragazze e due ragazzi, provenienti da Germania, Belgio, Olanda e Grecia, insieme ad un gruppo storico di volontari di Montecalvo Irpino stanno lavorando al consolidamento del recupero di una delle scale di accesso al “Trappeto”.
“Il campo di lavoro è un'iniziativa in linea con lo spirito europeo dei Padri Fondatori - spiega Antonio Suglia, delegato alla Cultura di Montecalvo Irpino -. Nel campo si sta creando un clima di solidarietà ed amicizia tra giovani italiani, greci, tedeschi, belgi ed italiani per salvare un bene che tutti sentono un po' proprio”. Il “Trappeto” è un centro abitato ipogeo di interesse archeologico, antropologico e geologico collocato a ridosso del centro storico di Montecalvo Irpino che era quasi dimenticato. Si tratta di un'iniziativa dell'associazione “Salviamo il Trappeto”, dell'IBO (associazione iscritta presso l'Unesco) – sezione Italia e del Comune di Montecalvo Irpino.
Focus. Cos'è il Trappeto
Oggi il Trappeto è un luogo quasi dimenticato. Fino a 50 anni fa era pieno di vita. L'attuale assetto urbanistico risale alla metá del 1600 quando un gruppo di uomini e donne vi si insediarono per sfuggire ad un'epidemia di peste. Qui costruirono abitazioni in muratura davanti a delle grotte preesistenti. Difficile stabilire con precisione l'epoca in cui le grotte siano state abitate dall'uomo. Secondo l'antropologo Mario Sorrentino, il ritrovamento di reperti neolitici fa pensare che fosse insediato al Trappeto giá in epoca preistorica. Ma le grotte hanno un'origine molto più antica. Alcune di queste sono delle cavitá sottomarine di quando l'attuale territorio di Montecalvo Irpino era una laguna palustre del mar Adriatico. Le bivalve fossili presenti sulle pareti di molte grotte, infatti, risalgono a 5 milioni di anni fa. Il sito, essendo stato abbandonato nella seconda metà del XX secolo, presenta intatta la struttura urbanistica originaria, cosa che ne fa un unicum tra una miriade di centri storici restaurati per poi essere adibiti ad un uso moderno abitativo. Oggi un gruppo di giovani ha deciso di fare qualcosa per questo luogo dimenticato. Dopo averlo ripulito durante lo scorso inverno, stanno lavorando a progetti di recupero e valorizzazione in chiave culturale e turistica.