Di sé dice ironicamente che è cresciuto a 'pane e pietre'. Angelo Rosato ha quarant'anni e usa lo scalpello da quando era bambino. Ha imparato prima a scolpire e poi a scrivere.
Nel paese della pietra non poteva essere diversamente per un giovane che ha iniziato molto presto a fare il garzone di bottega negli opifici che da sempre lavorano il marmo. E' qui che ha respirato polvere, e ha imparato soprattutto il mestiere che nel giro di pochi anni lo ha portato a lavorare per il mondo.“Appena ho terminato le scuole- racconta Angelo Rosato mentre mostra, orgoglioso, la galleria delle opere messe in fila nel suo laboratorio di Fontanarosa- sono andato via per alcuni anni dal paese perché volevo crescere professionalmente, e perfezionare la mia passione. Così mi sono iscritto all'Accademia di Belle Arti di Carrara”.
Nella città rinomata per i marmi ricavati dalle cave delle Alpi Apuane Rosato ha raggiunto traguardi accademici importanti, e ha stabilito importanti contatti di lavoro. Il richiamo per la terra natale ha però avuto il sopravvento e dopo aver concluso l'attività accademica Angelo è ritornato in Irpinia preceduto dalla sua fama artistica che lo ha reso celebre in Francia e in Israele. In Terra Santa Rosato ha lavorato per molti mesi alla realizzazione di un'imponente scultura che rievoca le tavole della legge di Mosè. La sua inclinazione spazia dal sacro al profano, dalla pietra al legno. In fondo la creatività non può essere limitata.
Il suo è senza dubbio un talento innato coltivato con lo studio e affiancato al duro lavoro di scalpellino. “Ricevo commissioni importanti- spiega sempre lo scultore- e adesso sono alle prese con la creazione di una scultura mariana che il prossimo 25 marzo dovrò donare in Vaticano a papa Francesco. Sono così emozionato che quando ci lavoro non mi sembra vero. Lo realizzerò solo dopo l'incontro con il pontefice”. Sono innumerevoli le opere prodotte in questi lustri da Angelo Rosato: lui stesso ha perso il conto di ciò che ha prodotto e lo dice con un'aria scanzonata.
Ogni sua creatura ha una storia, e una dedica. Tante le statue mariane realizzate per i padri benedettini di Montevergine e per quelli del santuario della Vergine della Mercede di Carpignano.
Alla lavorazione della pietra è seguita molto presto quella per il legno che Rosato sta perfezionando . “In verità ho molta più dimistichezza a scolpire la pietra- esclama lo scultore che custodisce gelosamente i segreti appresi dai suoi maestri di Carrara-. La pietra rispecchia l'anima di questa terra dura e amara. Pietra e legno poi sono elementi diversi e di conseguenza sono diverse le tecniche di scultura. Sarà che ho iniziato da ragazzino a scolpire la pietra, e quindi mi riesce più semplice e meglio, ma il legno è una sfida avvincente. Spero di riuscire a migliorare anche in questo, ma mi sto applicando per farcela”. Smanetta con lo scalpello come fosse una piuma.
Ha una tale elasticità nelle mani che si rimane incantati ad ammirarlo mentre riproduce un suono cavernoso ma armonico dal contatto con la durezza della pietra che si sbriciola sotto i colpi assestati con eleganza da Rosato. “La scultura è un'arte antichissima, e un mestiere forse un po' snobbato negli ultimi anni- aggiunge sempre Angelo inclinando la testa per vedere se quanto sta realizzando corrisponde al progetto che ha in mente-. All'estero ci sono più soddisfazioni a fare questo lavoro, e gli scalpellini italiani hanno una corsia preferenziale: siamo ricercati. Se poi il lavoro fatto piace, stai tranquillo che presto o tardi sarai richiamato per eseguirne altri. L'arte, e gli artisti italiani, sono assai apprezzati. Peccato che lo sono molto meno a casa loro”. Angelo non si dispera.
Il mestiere ereditato anche dal papà lo ha assorbito a tal punto da rinunciare al momento anche gli affetti. “Quando ho dei lavori da consegnare- conclude lo scultore di Fontanarosa- sono capace di trascorrere intere giornate senza uscire dalla bottega pur di rispettare le scadenze e soddisfare i clienti”. In fondo la fama la fanno anche e soprattutto le opere d'arte realizzate ed esposte in mezzo mondo. Diverse sculture di Rosato abbelliscono pure gli scorci più suggestivi dell'antico borgo di Fontanarosa, uno dei più bei borghi del medio Calore, se non altro quello meglio conservato.
Quello che è riuscito a tirare su un generazione di validi artisti e artigiani