Mastandrea: "Rialzarsi dal declino si può"

di , Mercoledì, 30 Aprile 2014

Una nota di  Floriana Mastandrea, Lista Centrosinistra del Cambiamento La Vita Sindaco

Secondo l’Istat entro il 2050 quasi 3.000.000 di abitanti lasceranno il Sud. Le sue maggiori città subiranno un forte spopolamento, a favore della popolazione del Nord. Se questo è il quadro sconcertante che emerge per le città metropolitane, che sarà dei piccoli centri dell’hinterland irpino che non hanno mai avuto quell’incremento di popolazione a cui avrebbero potuto aspirare, subendo al contrario, una desertificazione costante a causa della mancanza di opportunità e servizi? Ariano, la cittadina nella quale sono tornata a vivere dopo una lunga emigrazione a Roma per lavoro, è tra queste.

Averla trovata decaduta dopo circa vent’anni di assenza, durante i quali però non ho mai perso i rapporti col territorio che mi ha vista crescere, mi crea insieme un senso di avvilimento e rabbia. Una condizione che mi ha indotta, controcorrente, ad approdare in politica, candidandomi alle prossime amministrative con la lista Centrosinistra del Cambiamento che sostiene il candidato sindaco Giovanni La Vita, in un momento storico sfavorevole, in cui la politica viene disprezzata e svilita. E per questo abbisogna di persone nuove e affidabili. Sono un’idealista animata da passione civile e voglio tentare di portare Ariano fuori dal guado. Perché si è permesso che morisse?

Di certo la crisi planetaria ha fatto la sua parte, ma le scorse, fallimentari amministrazioni targate centrodestra, hanno contribuito con una politica miope, di mancato piano di sviluppo del territorio e per di più, continuando a vivere su posizioni di rendita elettorale e di clientelismo. Una buona politica, capace e lungimirante, riesce a trasformare la crisi in opportunità per crescere. E pensare che un tempo l’antica Aequum Tuticum, citata già da Cicerone, come: "sosta obbligata verso l’Apulia e città di elevata condizione sociale in quanto fornita di ogni comodità", e poi da Orazio, rappresentava un crocevia strategico delle vie di comunicazione al centro dei traffici tra Tirreno e Adriatico, fino a diventare coi Normanni, uno dei centri più importanti del tempo.

Attualmente, persino quei siti archeologici della Starza e di Aequum Tuticum, dai quali si è potuta ricostruire la sua origine neolitica, versano nell’incuria. Una società civile non può consentirlo. È da qui che bisogna ripartire. Conoscere la propria storia equivale a comprendere le proprie radici e a valorizzarle. La vera cultura comincia dalla valorizzazione delle risorse territoriali, dalla capacità di gestire e tutelare il patrimonio artistico e ambientale, ottimizzandolo per produrre benessere. È necessaria un’inversione di rotta, una rivoluzione culturale, che parta da un cambiamento di mentalità. Concordo con il critico Mario Giordano, è proprio “la provincia che può costituire l’ultima riserva per un’autentica rigenerazione morale e civile della società”.

Recuperare i siti archeologici e le antiche fornaci, promuovere la ceramica, fiore all’occhiello della città, il castello, i musei, le chiese, le torri, le fontane, e metterli in rete, equivale a dare impulso al turismo. Così come frenare il consumo selvaggio del suolo e ristrutturare il centro storico, ormai privo di identità. Il rilancio del commercio e delle attività artigianali, nel rispetto delle tradizioni locali, coniugate a metodi innovativi, rappresenterà un ulteriore significativo motore dell’economia.

È necessario rilanciare l’agricoltura in chiave moderna, ottimizzando la vocazione territoriale, le risorse e i prodotti esistenti, e la promozione di nuovi richiesti dal mercato. Incentivare lo sviluppo dell’agricoltura, utilizzando anche i Fondi europei, vuol dire altresì riqualificare gli agricoltori più anziani e formare i giovani, incoraggiare forme associative e di cooperazione tra i produttori, fino alla creazione di un mercato ortofrutticolo all’ingrosso, affiancato da aziende di trasformazione e conservazione dei prodotti. Frenare il declassamento dell’ospedale e potenziare la sanità territoriale, compresa l’assistenza domiciliare integrata (ADI), la fisiatrica e quella oncologica, nonché il collegamento con i medici di famiglia, sono tra le altre priorità del nostro programma.

È necessario ripristinare le fermate dei treni veloci presso la locale stazione, rinforzare il trasporto su gomma e migliorare la disastrata viabilità. Socialità, sport, attenzione agli anziani, orientamento per le donne, imprenditorialità, e politiche giovanili, sono tra gli altri temi prioritari. È essenziale per cominciare, fornire ai giovani spazi per il coworking (condivisione spazi lavorativi), perché costruiscano qui, nella terra d’origine, il loro futuro, senza più essere costretti a emigrare e fornire altrove il contributo allo sviluppo. Ariano dovrà rialzarsi dalle macerie, vivere la sua primavera, tornare a ripopolarsi e riappropriarsi della speranza, perché non si debba più dire “ci vuol coraggio a restare, ma ci vuol coraggio ad andarsene”.



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