Mentre si alzano le saracinesche in tutta Italia, in Campania De Luca è
bloccato nella sua campagna elettorale.
Tutte le Regioni sono pronte a fare la loro parte, ma non la Regione
Campania. Il Presidente, in due mesi, ha fatto solo campagna elettorale
e dirette TV, senza dotare la Regione, invece, di una rete territoriale
per effettuare la sorveglianza sanitaria attiva e continuativa con i
tamponi. La Regione che doveva partire per prima, se si considera il
numero limitato di contagi, partirà per ultima.
De Luca non ha saputo approfittare di una condizione di vantaggio
determinata dal basso numero di contagi, numero che a sua volta non è
aumentato grazie al blocco della mobilità su tutto il territorio
nazionale. In questi due mesi di blocco totale, la Regione Campania
doveva fare quello che hanno fatto le altre Regioni e ancor prima le
attività commerciali che hanno studiato misure per adattare e gestire
gli spazi.
L’unica Regione in Italia che non firma l’accordo per la ripartenza con
il Governo in cui rientrano le linee guida scritte dalle associazioni di
categorie. Una scelta obbligata per il Governatore De Luca se si pensa
che solo sabato scorso, a distanza di due mesi, è iniziato un
monitoraggio per provare a contenere il focolaio di Ariano Irpino. La
scelta di non volersi assumere le responsabilità sulla sorveglianza
sanitaria rinviando le riaperture, così come la scelta tardiva di
provare a fare un monitoraggio a tappeto su tutta la popolazione,
rivelano che la Regione Campania non è ancora pronta al 100%. Un
ingiustificabile ritardo se messo a confronto con il numero di positivi.
Per la ripartenza non è necessario alimentare lo scontro con il Governo.
La riapertura si fonda sullo scambio di informazioni (numero di tamponi
giornalieri, nuovi positivi, numero posti occupati in ospedale,
asintomatici ecc.) tra Regioni e Governo. La leale collaborazione per
contenere i contagi e garantire la ripresa economica non è più uno
slogan ma una necessità per tutti. La trasparenza nella gestione e
trasmissione dei dati è il requisito fondamentale in questa fase di
riapertura.
La Regione Campania potrà recuperare se riuscirà in breve tempo a
dotarsi di ciò che non ha: una Rete territoriale di assistenza. Più
volte in passato ho evidenziato che nel Piano Ospedaliero campano
mancava la programmazione di una Rete territoriale di assistenza.
Attaccare per difendersi è fisiologico ma per superare questo stallo è
necessario che la Regione Campania si metta a lavoro per creare da zero
la Rete territoriale in funzione da anni in altre Regioni. L’importanza
della Rete territoriale è imposta dall’art 1 del Decreto Rilancio . Una
priorità per tutte le Regioni per ripartire controllando in modo
costante e continuativo il rischio ancora presente tra noi.