“Mantenimento dell'AgroEcosistema in olivicoltura” convegno a cura dell'Associazione A.I.P.O.

di , Martedì, 18 Marzo 2014

L’agricoltura per mantenere il suo ruolo di tutela del territorio e di settore  traino dell’economia va aiutata e non vessata. Questo il monito lanciato da tecnici ed agricoltori nel corso del convegno svoltosi presso l’elegante Agriturismo Barrasso, a Grottaminarda, sul tema “Mantenimento dell'AgroEcosistema in olivicoltura e impegno nella nuova programmazione 2014/2020” a cura dell’ A.I.P.O. L’Associazione Irpina Produttori  Olivicoli si batte quotidianamente, oramai da 8 anni, per stare vicina agli olivicoltori, dare loro assistenza nel corso del ciclo di produzione, informarli sulle nuove normative e sulle indicazioni della Comunità Europea.
 
Giunti alla seconda annualità di applicazione del Programma triennale 867/2008, l'Associazione A.I.P.O., che aderisce al Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, ha ritenuto indispensabile proseguire nel lavoro di divulgazione dei risultati ottenuti attraverso l'Attività 2 del programma comunitario che prevede il “Miglioramento dell'impatto ambientale in olivicoltura” e nello specifico dell’Azione 2 B: “Elaborazione di buone pratiche agricole per l'olivicoltura, basate su criteri ambientali, adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e la sorveglianza della loro applicazione pratica”, oltre a creare una nuova occasione di confronto sulle tematiche che maggiormente interessano il mondo agricolo ed in particolare quello olivicolo. Tracciabilità, marketing territoriale, sensibilizzazione del consumatore, tutela della biodiversità e delle varietà locali, ma soprattutto qualità del prodotto.
 
Quella qualità conquistata con fatica e duro lavoro attraverso il rispetto dell’impatto ambientale.  Soprattutto su questo si è soffermato nel suo intervento introduttivo Pasquale Moscaritolo, Presidente dell'A.I.P.O. Ha sottolineato come la tutela dell’ambiente riguarda tutti, gli agricoltori in primis ma in generale tutte le produzioni umane da quelle industriali ai trasporti, dalle abitazioni alle città, dunque  l'impatto ambientale è una responsabilità collettiva. Ha ricordato l’impegno dell’ dell'A.I.P.O  che dal 2007 si è organizzata in filiera produttiva avvicinando la Valle dell’Ufita e l’Alto Sele, coinvolgendo 80 aziende olivicole, con l’obiettivo di produrre  l'olio extravergine d'oliva, da cui nasce l’etichetta “Irpinia”.
 
Nel suo saluto istituzionale il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello, ha elogiato l'impegno dell'A.I.P.O. ma ha anche lanciato una stoccata alla politica europea che, a suo dire “imprigiona l’agricoltura italiana”. Ha fatto quindi riferimento ai paradossi dei controlli estremi, a regole non sempre eque tra i diversi paesi, a questioni come quella dell’abbruciatura dei residui della potatura. Per  il sindaco l’agricoltura va “potenziata e sostenuta. I giovani vanno spinti a tornare in agricoltura poiché dal pubblico impiego e dalle industrie si esce”; ma per fare questo bisogna soddisfare un reddito minimo. Il Paese, con l’impegno della politica, deve quindi riprendersi il ruolo di esportatore di prodotti agricoli.
E’ stata poi la volta della coordinatrice del Progetto, Anna Maria Ardente, che, con il suo intervento particolarmente tecnico ha dato una serie di notizie di servizio agli olivicoltori, soffermandosi in particolare sulla nuova programmazione 2014-2020  che purtroppo prevede tagli sull’olivicoltura e sulla nuova regolamentazione che dal 1° gennaio 2014 prevede il registro del carico e scarico non solo per i frantoiani ma anche per le aziende agricole che intendono vendere olio imbottigliato. Ha parlato di sfruttare nuove strade quale quella del biogas e delle biomasse affinché gli scarti non siano più un problema ma una risorsa. “Tra gli obiettivi dell’Aipo- ha detto Ardente- portare a termine la terza annualità e fare sistema con le altre associazioni che fanno capo al C.N.O., il consorzio nazionale degli olivicoltori attraverso una nuova etichetta dalla grande tracciabilità”.
 
Ma tra gli impegni costanti dell’A.I.P.O. c’è quello di portare avanti un lavoro di sensibilizzazione per il consumo consapevole dell'olio extravergine di oliva, da qui l’intervento dell’esperta in Biotecnologie per la salute, Marzia De Chiara, la quale  ha evidenziato le proprietà organolettiche dell’extravergine ed i benefici dal punto di vista salutistico e nutrizionale. “Potente antiossidante, ricco di vitamine, di acidi grassi polinsaturi e di polifenoli, l’olio extravergine, protegge dall’invecchiamento cellulare, da diversi tipi di carcinomi, combatte il colesterolo, migliora la funzionalità gastrica, è un supporto nella crescita, è utile per la conservazione degli alimenti. E’ un prodotto che non deve mai mancare sul nostro tavolo”.
 
A proposito delle qualità dell’extravergine, presente nel pubblico e chiamato ad interagire dalla moderatrice Monica De Benedetto, il titolare di un noto laboratorio di analisi di Grottaminarda, Carlo Iacoviello, in quale occupandosi anche di chimica e microbiologia degli alimenti, possiede il termometro dell’evoluzione qualitativa dell’extravergine irpino: “Monitoriamo da molti anni il settore, e anche nelle annate peggiori i valori sono sempre eccellenti. Abbiamo cultivar particolarmente votate. Bisogna educare maggiormente il consumatore”.
 
Da registrare poi gli interventi di Tommaso Palumbo, Presidente C.I.A. di Grottaminarda che ha dato atto all’A.I.P.O. anche della sua funzione sociale di avvicinare le aree dell’Ufita e del Sele; di Gianfranco Cuoco, della C.I.A. di Ariano Irpino, che ha ricordato i corsi di Assaggio e di potatura tra le attività della confederazione; di Gelsomino Grasso, consigliere d’amministrazione dell’A.I.P.O, proveniente da Caposele, il quale ha proposto un deliberato da parte di tutti sindaci da inviare al Ministero dell’agricoltura per la questione dell’abbruciatura dei residui vegetali; del Preside Pasquale Morella che ha posto il problema del costo dell’olio, a suo avviso scandalosamente basso tanto da non consentire di sopravvivere a quei giovani che decidono di restare nell’agricoltura.
 
Le conclusioni del convegno sul mantenimento dell'AgroEcosistema in olivicoltura sono state affidate a Michele Masuccio, Presidente Provinciale Confederazione Italiana Agricoltori e a Giuliano Martino, Consigliere del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori. Entrambi hanno spaziato sulle argomentazioni poste sul tavolo del dibattito.
 
Masuccio ha evidenziato come, rispetto alla questione del prezzo, l’olio extravergine irpino viva da sempre il problema del confronto con il mercato e il dramma di scontrasi con prodotti che sono una brutta copia e che troppo spesso il consumatore rimane poco attento alla qualità, prestando attenzione solo al prezzo. “Da qualche anno nella nostra terra non si produce solo olio- ha affermato il neo presidente C.I.A.- ma si fa qualità e un prodotto di qualità deve tener presente l’ambiente. Ancora tanto di più si può fare per incrementarne il valore e quindi il reddito”. Masuccio ha enunciato le tante attività della  C.I.A. Ha spiegato dell’attivazione, finalmente, dei Pif, progetti integrati di filiera, dell’impegno di fare da sponda con il Governo per la modifica della legge sull’abbruciatura, del progetto di eccellenza nel settore dei monovarietali.  
 
Particolarmente caustico sulla Pac Martino che ha ricordato il titolo di un documento a cura del C.N.O.: “Olivicoltura italiana sul letto di morte. Sarà la Pac il colpo di grazia?”. Ha ricordato del taglio dei premi del 50 per cento. Ha parlato di un mercato estero che non parte dalle stesse condizioni per tutti i paesi, che non tiene conto delle diversità e dei valori aggiunti come ad esempio gli oliveti storici di alcune regioni d’Italia; ha evidenziato come troppo spesso le norme più restrittive siano solo per gli agricoltori. “L’Italia in questo momento deve scegliere le sue priorità. L’agricoltura è una priorità poiché se gli agricoltori rinunciano non ci sarà più chi sorreggerà l’economia”, ha affermato il consigliere  del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, il quale però ha anche parlato in positivo annunciando progetti come la nuova etichetta “Terra del Sole”. Un nome particolarmente evocativo per una bottiglia di extravergine di grande qualità e dalla grande tracciabilità che accomunerà tre associazioni provenienti dalle tre province di Avellino, Benevento e Salerno sotto l’egida del C.N.O.



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