La “biondina” dell’Lpa Ariano Irpino: uno dei volti nuovi e giovani di una formazione tradizionalmente esperta. È lei, Elisa Mancinelli, 18-enne perugina, guardia-ala arrivata in prestito dalla serie A1 di Umbertide dove è cresciuta cestisticamente. Simpatica, sorridente fuori dal parquet, in campo dismette i panni della brava ragazza mostrando sempre un piglio combattivo, anche se lei non si sente ancora soddisfatta del proprio approccio all’appuntamento agonistico. L’abbiamo raggiunta durante la settimana di sosta della poule promozione, prima dello sprint finale. Uno sprint che per lei proseguirà anche tra i banchi di scuola dove, a giugno, l’attende l’esame di maturità.
Arrivi da una società di serie A1: che differenze hai notato tra Ariano ed Umbertide?
Sicuramente in massima serie ci sono peculiarità diverse che impongono una maggiore organizzazione. In allenamento si parla inglese e le straniere innalzano oltre che il tasso tecnico anche il livello di fisicità ed atletismo. Gli allenamenti sono più fisici, più intensi. In verità, fin quando Marija Micovic è stata con noi, anche qui gli allenamenti avevano la loro consistenza. Lei si faceva sentire sia fisicamente che con la sua presenza: è una giocatrice di forte personalità e giustamente esigente sia con se stessa che con le compagne. Ora siamo contate ed è facile che alla prima defezione svanisca la possibilità di giocare cinque contro cinque.
In avvio hai avuto un buon minutaggio, sei soddisfatta del tuo campionato?
Il minutaggio è in linea con le premesse della vigilia per una squadra che lotta per il vertice. Finora non ho ancora dimostrato nulla, non sono stata determinante come avrei voluto.
Quali sono gli aspetti su cui ritieni debba migliorare di più?
Sicuramente l’approccio mentale. Talvolta tendo ad abbattermi ed a pensare negativo. Anche in allenamento mi capita. Ne sono cosciente, ho focalizzato il problema: devo essere più determinata, indipendentemente dalla gara e dal minutaggio. Con coach Lollo Serventi ad Umbertide ho fatto un grande lavoro sui fondamentali. Devo essere brava a mettere in pratica quegli insegnamenti e a tralasciare tutti gli eventuali condizionamenti psicologici una volta che sono sul parquet.
Rapporto con le compagne? C’è qualcuna con cui hai legato di più?
Abbiamo trovato il giusto equilibrio. Credo che si veda anche in partita. Ci aiutiamo, ci supportiamo, e forse ciò va di pari passo alla conoscenza fuori dal campo. Sicuramente c’è sempre qualche persona con cui si lega di più. Personalmente ho un buon rapporto con Vale Maggi. E’ una bella persona ed è stata un mio punto di riferimento ad Ariano. In generale ho un buon rapporto con tutte.
Sei vittorie consecutive: cosa è successo nell’ultimo mese e mezzo? Secondo te qual è il segreto di questo cambio di marcia?
La ritrovata serenità in palestra. Lavoriamo meglio ed in partita c’è maggiore sintonia. Inizialmente eravamo molto altalenanti. In allenamento spesso non avevamo le facce giuste. Si notava in difesa quando magari venivano a mancare gli aiuti. Ora c’è voglia di aiutare la compagna in difficoltà ed è tutto più semplice.
La tua è una vera e propria full immersion ad Ariano Irpino. Come va la scuola?
Frequento l’ultimo anno del liceo scientifico. Mi trovo bene, mi è sempre piaciuto studiare. I compagni mi hanno accolto bene ed i professori sono disponibili.
Materia preferita?
Filosofia.
Qual è la tua la giornata tipo arianese?
Mattinata a scuola, poi la scuola guida, quindi la seduta di pesi, l’allenamento con la squadra, lo studio. Sono abituata ad andare a letto presto, ma con tutti questi impegni non posso farlo. In vista della maturità ho aggiunto anche delle lezioni private di inglese.
Sei una stakanovista e, suppongo, super organizzata?
Di solito ottengo ciò che mi prefiggo. Per quanto il basket sia importante, lo studio e la formazione in generale restano un aspetto prioritario.
Nostalgia di casa? La tua famiglia in che modo ti supporta?
Non è facile. Quando possono mi seguono nelle gare in trasferta. Li sento vicini al di là della distanza. Mi mancano, però so che loro ci sono sempre per me e mia sorella Alice. Talvolta mio padre mi dà una mano con lo studio. Mi supporta quando voglio approfondire qualche argomento.
Sei molto legata a tua sorella…
Abbiamo bisogno l’una dell’altra…e dire che da bambine litigavamo sempre!
Hobby particolari? Anche se credo avrai poco tempo libero…
Mi piace molto ballare. Ascolto tanta musica prima delle partite o prima di addormentarmi. Non ho un genere preferito. Non sono una rockettara. Mi piace Mina, Battisti. Ho un passato da flautista. Mi dispiace aver lasciato lo studio del flauto traverso. Cerco di approfondire qualche tematica scolastica con delle ricerche. Soprattutto su filosofia, scienze, chimica.
Un aspetto che ti è piaciuto di più della comunità arianese?
Sicuramente l’accoglienza. In Umbria siamo molto più freddi. Qui c’è un clima da grande famiglia. A volte è un bene, a volte può essere un male. Ma sicuramente è l’elemento che risalta di più a primo impatto. Noti subito la disponibilità, sai che puoi contare su di loro. Il paese è molto tranquillo e francamente non capisco tanti pregiudizi sul meridione d’Italia.
Futuro? Sei in prestito da Umbertide, ritornerai alla base?
Ora è tutto prematuro. Vorrei finire bene. Spero di togliermi qualche soddisfazione.
Il segreto della “mbosta” arianese: descrivici questa “merendina” speciale?
E’ indescrivibile. Devi sapere che il martedì ed il venerdì siamo a scuola fino alle 14.15. I primi tempi osservavo i miei compagni che, giunti all’ultima ora di lezione, si facevano arrivare dal supermercato vicino delle “strane” merende. Enormi panini a forma di mezzaluna con ogni ben di Dio all’interno, appunto: la mbosta arianese. Che dire? Ho assimilato subito la tradizione locale…