Caro Luigi, la tua dolorosa scomparsa ha lasciato un vuoto profondo, incolmabile nei nostri cuori, specie in chi ti è stato amico sin dall’infanzia; da quando si giocava a pallone alla Via Annunziata. Pallone per modo dire: erano delle sfere da noi confezionate con calze femminili di nylon riempite di pezzi di stoffa legate con lo spago; da quando imparammo le prime frasi in inglese per suscitare il sorriso dei soldati americani che ci regalavano cioccolatini e chewingum, nonostante i nostri genitori non volessero.
È in Via Annunziata che disegnammo per terra, in onore di Tuo Padre, un’enorme fiamma tricolore del M.S.I.
Ad una festa di carnevale al casinò sociale (vecchio municipio), il tuo costume era da principe indiano, maschera premonitrice perché saresti diventato un vero principe del “Foro”.
Ricordo le lezioni di scuola guida che ti impartivo; solo tre tentativi, poi rinunciasti dicendo che eri nato per avere un autista che poi, i tuoi successi professionali e politici, ti hanno consentito.
Le innumerevoli cene a casa tua preparate da Angelina, bravissima cuoca da sempre affezionata alla tua famiglia. Cene che spesso terminavano con una tua esibizione al pianoforte (Beethoven Bach ecc.),con le tue mani che sembravano carezzare i tasti.
Le gite a Manfredonia, Termoli, Ischia, Capri ricordi indelebili di giornate spensierate.
L’ultima vivida immagine è l’abbraccio che ci siamo scambiati in piazza dopo un mio lungo ricovero in ospedale.
Ho letto sui social diversi messaggi di cordoglio in cui sono state ricordate le tue doti umane e professionali, assolutamente condivisibili, in particolarela tua disponibilità verso tutti, specie verso gli ultimi.
Luigi grazie del privilegio della tua amicizia e di ciò che ci hai trasmesso.
Profondamente commosso, sono vicino a tua moglie, tuo figlio, ai tuoi fratelli e sorelle Attilio, Romano, Grazia e Chiara.
Nellino Ciccarelli