"E' un territorio vasto e operoso. Tante eccellenze ma altrettante vertenze"
Non ci sono pause nè orari flessibili. Non c'è un badge da timbrare ma solo tante incombenze quotidiane da sbrigare. E altrettante emergenze da fronteggiare. E' dura, e intensa, la vita di un prefetto. Carlo Sessa, origini tarantine, dal gennaio 2014 guida la Prefettura di Avellino. Non è incline al pessimismo, e non ama affatto i luoghi comuni e le definizioni spicce. Men che meno ha l'appeal da 'prefetto di ferro'. E' piuttosto una persona mite, votata al dialogo e alla soluzione dei problemi del territorio. Soprattutto ha una capacità assai rara: l'ascolto.
Quella irpina è una delle più antiche prefetture d'Italia. Lei invece arriva dalla più giovane del Paese, BAT. Impressioni e bilanci di un alto rappresentante dello Stato.
"Avellino è reputata dalla nostra Amministrazione- dichiara Sessa- tra i più importanti capoluoghi italiani. Per me, dunque, è un onore guidare uffici prefettizi efficienti, un personale altamente qualificato e competente. L'Irpinia ha 118 Comuni, e già nei numeri si evice la vastità del territorio e la sua importanza geografica. Sì, è vero, vanto questo singolare primato: sono stato il primo prefetto di BAT, la più giovane provincia d'Italia e anche la più complessa. Sono pure tra quelli che si sono adoperati per mettere su la Prefettura e creare quindi la struttura e gli uffici e il personale. Una bella soddisfazione, senza dubbio, ma con l'Irpinia è stato amore a prima vista".
In Irpinia ha subito avuto a che fare con una serie di vertenze spinose, ed emergenze, in primis quella lavorativa. Quasi ogni giorno tiene tavoli per affrontare le problematiche più impellenti non da meno la lotta alla criminalità organizzata, specie nel Vallo di Lauro, dove sono stati registrati di recente altri episodi inquietanti. E' molto impegnativa l'attività di un prefetto?
"Il lavoro è una piaga nazionale- incalza Sessa-, e l'Irpinia non è esente dal fenomeno rispecchia il resto del Paese. Però questa è terra di eccellenze, e dunque fa eccezione. Sì, stiamo seguendo importanti e delicate vertenze lavorative, ma nel contempo stiamo pure seguendo i successi di nuovi e proficui investimenti alla FMA e alla Irisbus che è pronta a ripartire. A mio avviso, bisogna puntare di più sull'agroalimentare fiore all'occhiello dell'economia irpina. Per quanto riguarda la criminalità non abbassiamo mai la guardia. C'è una sinergia con le forze dell'ordine e le amministrazioni locali. I clan più agguerriti sono stati decapitati, e la microcriminalità è sotto stretto controllo. Per fortuna, non preoccupa perché l'attenzione è costante. Insomma, l'Irpinia è una terra sana e sicura".
In questi mesi ha avuto modo di conoscere il territorio e le comunità. Che idea si è fatto dell'Irpinia?
"E' una bella comunità- esclama Sessa-. La gente irpina è onesta, tenace e laboriosa. Sono colpito dalla presenza di solide aziende, e tutte a condizione familiare, a riprova dell'operosità di questa provincia. Poi ci sono paesaggi incantevoli, e borghi suggestivi, che meritano una migliore e maggiore promozione. In questi mesi ho girato tanto proprio tra i paesi irpini".
Determinazione e attenzione sono le sue peculiarità. Ma anche l'esperienza è un valore aggiunto nel suo caso. Come organizza la mole di lavoro quotidiano?
"Ogni giorno è un giorno nuovo- conclude il prefetto di Avellino- che affronto con pragmatismo, grazie anche alla collaborazione dei mie validi dirigenti. A me interessa dare risposte immediate ai cittadini, portarmi sul territorio è utile e fondamentale in questo lavoro".