“Li dove si nasce”, la missione della Fondazione Rachelina Ambrosini

di , Martedì, 28 Aprile 2015

"La formazione è sviluppo". Tommaso Ferri e l'altra Africa


Il progetto missionario “Sud Sudan – Prima le Mamme e i Bambini” presentato nel dicembre del 2013 dalla Fondazione Rachelina Ambrosini di Venticano, è la prova che il bene silenziosamente produce sempre frutti.

Tanti anonimi cittadini guidati dalla caparbietà di un gruppo di persone sconosciute, é bene precisarlo, senza l’aiuto delle istituzioni pubbliche, hanno realizzato una struttura di prevenzione per garantire una speranza di vita.

E’ stata l’occasione per conoscere e lavorare al fianco di tante persone generose nel “sacrificarsi per il bene” e che mi hanno seguito in questa incredibile missione: il bancario, la studentessa, l’avvocato, l’impiegato, il sacerdote, la mamma; quel bene che abbiamo intorno a noi e, troppo spesso, distratti dall’inutile, non vediamo.

L’impegnativo intervento, che ha consentito l’apertura di una Scuola per la formazione di Ostetriche ed Infermiere nella Contea di Lui, affidata al team italiano dei Medici con l’Africa Cuamm, già presenti nell’adiacente ospedale, ha visto la luce lo scorso 13 settembre 2014, e venerdì scorso a Salerno presso il Dipartimento Didattico dell’Università di Salerno, nell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona si è dato inizio ai primi incontri dedicati agli studenti della Facoltà di Medicina e del Corso di Laurea in Ostetricia dell’Università, per dare anche a loro la possibilità di trascorrere un periodo di formazione teorica e pratica nella terra della vita: l’Africa. Quanto accaduto è una grande prova d'amore per il futuro di una giovane nazione, quale il Sud Sudan, nel domani anche dei nostri ragazzi.

E lì, nella scuola, i primi allievi, 22 giovani studenti, 14 femmine e 8 maschi, provenienti da 9 dei 10 stati in cui è suddiviso il Paese, seguiranno tre anni di studio, sotto la guida di due tutor e di un gruppo di insegnanti che si avvicenderanno per garantirne la formazione teorica, mentre il personale più qualificato dell’ospedale, è presente dallo scorso marzo anche un giovane medico Irpino Alfonso Perugini, li supporterà nell’apprendimento teorico.

Ad accoglierli e ospitarli una struttura completamente rinnovata, che include tre aule, un laboratorio, una biblioteca, due dormitori con sala studio, un refettorio, oltre a servizi igienici e lavatoi, tutti spazi dotati di acqua corrente ed energia elettrica e coperti da connessione internet. Stiamo formando un gruppo di 22 giovani che, pur rappresentando etnie diverse (il bene che risorge), tutti insieme sono pronti a lavorare duramente per la loro formazione e per diventare parte della squadra che si occuperà della salute del proprio paese, lottando per ridurre la mortalità materna e neonatale in Sud Sudan.

In Sud Sudan c’è una sola ostetrica ogni 20.000 mamme che partoriscono: con questi ragazzi vogliamo dare un grande segnale di speranza per l’unità e la salute di questo paese. Per riuscirci, continuiamo a lavorare nell’ospedale di Lui perché siamo convinti che senza un buon ospedale non possa esserci una buona scuola!. Quello di Lui è ancora oggi l’unica struttura ospedaliera in tre contee in grado di rispondere a complicanze ostetriche.

Immagine di Cittadiariano.it

La scuola di Ostetricia, con l’offerta di un percorso formativo di qualità e la possibilità di fare pratica clinica negli ambulatori e nei reparti ospedalieri, diventa così un indispensabile prerequisito per continuare a garantire buoni standard nell’erogazione dei servizi sanitari, ulteriormente indeboliti dalla situazione di instabilità del paese che ancora non ha trovato una soluzione concordata tra le parti in conflitto.

In questi mesi la Fondazione Rachelina Ambrosini e i Medici con l’Africa Cuamm hanno continuato a lavorare per garantire la salute in un’ottica di sviluppo, anche andando a rintracciare gli studenti selezionati per l’ammissione alla scuola e poi dispersi a causa degli scontri armati.

L’Università degli Studi di Salerno e l’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con la Fondazione Rachelina Ambrosini e i Medici con l’Africa Cuamm alfine di contribuire al rafforzamento del sistema sanitario del Sud Sudan attraverso la formazione di risorse umane qualificate in campo sanitario.

L’incontro di venerdì è stata l’occasione per incontrare il dott. Dante Carraro, appena rientrato dall’emergenza ebola in Sierra Leone, direttore dell’Organizzazione Sanitaria Italiana, e continuare tutti insieme a darci da fare, anche nel sostenere con una borsa di studio uno di questi ragazzi, perché adottare il suo futuro significa aiutare la sua famiglia, il suo villaggio, la sua nazione, e prevenire quelle tragedie che ci vedono in questi giorni rabbrividire davanti alle immagini che ci arrivano dal mare che bagna le nostre coste.

Tommaso Maria Ferri, presidente della Fondazione Umanitaria Rachelina Ambrosini.



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