"L'emergenza sociale" - Petruzziello, Cgil: “Strutture pubbliche per accogliere i migranti”

di , Venerdì, 24 Aprile 2015

Nuovi arrivi. L'allerta del prefetto Sessa

Il sogno diventa incubo e la speranza disperazione. La legge del mare non vige sulla terraferma.

E' un salto all'indietro la condizione di molti profughi domiciliati da un anno in Irpinia. C'è chi si è adeguato comunque, e chi, al contrario, si sta lasciando andare.

Frames di vite nuovamente alla deriva, ma sulla terraferma, mentre le istituzioni sono in affanno a fronteggiare una situazione che ha tutti i contorni di un'emergenza sociale.

La Cgil attraverso il segretario provinciale Enzo Petruzziello non ricorre a mezze misure per denunciare lo stato di abbandono dei migranti e la necessità di fornire loro condizioni abitative più umane. “Il prefetto deve requisire strutture pubbliche dismesse- tuona Petruzziello-. Occorre più collaborazione da parte dei sindaci e anche della Chiesa”.

Un'emittente televisiva locale in un video diffuso rimarca anche le difficoltà di spostamento a piedi dei migranti, specie di quelli alloggiati in un albergo nei pressi dell'uscita autostradale di Avellino Est in territorio di Manocalzati, costretti ad attraversamenti stradali ad alto rischio per potersi spostare verso i centri abitati più vicini.

Intanto il numero delle presenze è salito nelle ultime ore, e sarà destinato ancora ad aumentare dopo gli ultimi sbarchi in Sicilia e i relativi trasferimenti in Campania. “Abbiamo una riserva di settanta – ottanta posti ancora- replica il prefetto di Avellino, Carlo Sessa-, e comunque sono previsti altri arrivi sebbene di piccoli gruppi. Il nodo purtroppo resta quello di reperire altre strutture idonee all'accoglienza. Solo se si profila un'esigenza reale ricorrerò allo strumento della requisizione. In questa fase però è opportuno evitare di parlare a vuoto o di innescare polemiche sterili. A noi francamente non risultano affatto condizioni di degrado igienico-sanitario rilevate in alcune strutture dove peraltro si stanno effettuando proprio lavori di adeguamento”.

Il prefetto non ci sta al gioco al massacro e rimarca i risultati positivi incassati sul fronte dell'accoglienza ai migranti in Irpinia grazie all'impegno del personale degli uffici preposti e alla sinergia con le cooperative che stanno lavorando con un notevole dispendio di energie sul territorio.

“Non è normale affrontare con mezzi ordinari- ribadisce ancora una volta Sessa- un'emergenza bella e buona. Fare polemiche è più facile che fare proposte sensate”.

I massimi esponenti provinciali della Cgil e della Uil riconoscono lo sforzo della Prefettura ma nel contempo sono impegnati a raccogliere sul territorio lo sfogo e le lagnanze dei migranti che non se la passano bene. La permanenza dai termini indefiniti si sta tramutando in insofferenza. Gli ospiti di alberghi senza pretese e agriturismi immersi nelle campagne irpine vagano ormai come fantasmi in attesa di una liberazione da una condizione diversa da quella che progettavano quando si sono imbarcati sulle carrette libiche che solcano il Canale di Sicilia.  



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