Sarà ancora Mario Ciasullo a guidare gli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati della Provincia di Avellino anche per il quadriennio 2013-2017. Il secondo mandato per il Presidente uscente è stato sancito all’unanimità nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio del Collegio degli Agrotecnici di Avellino nella seduta del 12 marzo 2013. La squadra che affiancherà Mario Ciasullo sarà composta da Marseglia Guendy Maria,segretario e dai consiglieri Pacifico Giuseppe, Franchino Fioravanti e Grippo Gerardo, per il Collegio dei Revisori dei Conti da Del Percio Riziero, Lenzi Salvatore e Iorillo Pietro.
Siamo pronti a partire – è stato il commento del neopresidente Mario Ciasullo – anche se il momento non è semplice. Continueremo a perseguire progetti concreti e soprattutto nati nell’ambito della professione. Di fronte alla crisi del settore agricolo il supporto tecnico ed il sostegno all’innovazione sono fattori strategici volti a migliorare ed aumentare l’efficienza dei processi produttivi in termini economici e di risparmio energetico con lo scopo di salvaguardare la competitività sul mercato delle nostre imprese agricole. L’imprenditore agricolo sta vivendo un momento davvero difficile tra crisi economica, aumenti dei costi di produzione , riduzione dei prezzi di vendita - continua Mario Ciasullo - oggi più che mai è necessario stare vicini alle aziende per poterle accompagnare verso un nuovo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia rurale. Molti Agrotecnici controllano l’innovazione dei processi produttivi, l’adozione di filiere corte che, con l’obiettivo di aumentare i redditi agricoli, coniugano i benefici economici alla salvaguardia dell’ambiente ed alla responsabilità sociale. Nostro compito principale – ha detto ancora Ciasullo – è in questo momento, quello di favorire la nascita di una nuova mentalità imprenditoriale, attraverso l’associazionismo e il sistema delle cooperative o delle aggregazioni di produzioni finalizzate alla creazione dei progetti di filiera, che seguono il prodotto fino alla commercializzazione. Si assicurerebbero così qualità e quantità dei prodotti, e giusto utilizzo del suolo, si eviterebbe il dissesto e si riporterebbe infine il settore primario al centro dell’economia Provinciale”.