da Floriana Mastandrea, candidata Sel Senato Campania, riceviamo e pubblichiamo:

È compito del Comune dare degna sepoltura ai propri cittadini. I Comuni virtuosi cercano di far pesare economicamente il meno possibile il lutto in una famiglia e per questo utilizzano proprie aziende per le onoranze funebri; per calmierare il mercato del “caro estinto”, offrono le sepolture nella nuda terra, costruiscono loculi che danno in concessione a prezzi non speculativi, e concedono il suolo per la costruzione delle “lussuose tombe di famiglia”.

Cimitero
Nonostante questi Comuni virtuosi non speculino sulla morte, le attività che svolgono sono fonte di entrate finanziarie utilizzate per fare manutenzione nei cimiteri cittadini. Perché ad Ariano Irpino, questo non succede? Non c’è l’azienda comunale per le onoranze funebri: pazienza! Ma che si arrivi a favorire un’attività altamente lucrativa a favore di un’impresa privata a scapito dei propri cittadini, è a dir poco inaudito. Sarà tutto formalmente regolare, ma perché il Comune non costruisce i loculi in proprio, attraverso un appalto, concedendoli poi ai cittadini a prezzi decisamente inferiori a quelli del privato, dal quale si è fatto surrogare dalle proprie funzioni? Probabilmente dal Comune risponderanno che non hanno capacità di accendere a un mutuo, che col patto di stabilità il Comune è bloccato, e così via… Se l’amministrazione arianese avesse autorevolezza e credibilità, dopo aver fatto un progetto per la costruzione dei loculi e il relativo computo metrico, potrebbe stabilire il prezzo di vendita dei loculi secondo la loro ubicazione e cominciare a venderli sulla carta.

Molti Arianesi sarebbero disponibili al pagamento anticipato, cosicché il Comune potrebbe cominciare a costruire un lotto funzionale di loculi e attraverso le prevendite e le vendite successive, potrebbe continuare virtuosamente a costruire. Indubbiamente il Comune dovrebbe dare tempi certi per l’ ultimazione dei lavori ed essere credibile, cosa difficile, visto che ad Ariano non si termina alcuna opera pubblica. 

Cimitero

All’assessore Crescenzo Pratola, che tesse le lodi del progetto, vorrei suggerire che un Comune, laico per legge, dovrebbe porsi anche il problema di costruire nel cimitero un luogo di raccoglimento per i laici o per coloro che professano una religione diversa da quella cattolica, così come potrebbe adibire parte del terreno per le tumulazioni in fossa, per coloro che, data la crisi, non si potranno permettere una sepoltura in loculo. Dovrebbe altresì vendere in proprio, a prezzi di mercato, il suolo per chi vuol “sfoggiare” anche da morto, una lussuosa tomba di famiglia. Perché un Comune deve espropriare un terreno e poi metterlo a disposizione di un’impresa privata, che ricaverà lauti guadagni dalla sua vendita per le tombe di famiglia e non può farlo direttamente esso stesso, per recuperare finanziamenti utili per le manutenzioni del cimitero?

 

 



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